Una famiglia con tre genitori non è un’utopia

C’è un precedente in Canada, in Francia se ne sta discutendo. E in Italia?

Con la diffusione delle famiglie allargate, e soprattutto, con lo sviluppo di procreazione medicalmente assistita (PMA), in Francia inizia a diffondersi l’idea che dovrebbe essere riconosciuto il cosiddetto “terzo genitore” (donatore di “tempo uterino”, donatore di gamete o embrioni).

Si tratta di un termine che in effetti sembra riassumere al meglio il passaggio ad un nuovo tipo di famiglia dove non c’è più un solo padre o una sola madre.

La questione è nata con il diffondersi dei numerosi casi di donatori di sperma per le coppie lesbiche e sul conseguente problema riguardo il riconoscimento della paternità del bambino, concepito mediante inseminazione artificiale da una madre biologica.

Gli storici, tra l’altro, ci ricordano anche che attuali trasformazioni della famiglia in qualche modo ci avviciano a un vecchio modello di rapporti in cui era possibile avere più padri o più madri.

Considerazioni di questo tipo sono state già fatte in Canada dove, il 2 gennaio 2007, tre giudici della Corte d’Appello dell’Ontario, all’unanimità, hanno stabilito che potrebbe essere nell’interesse del bambino avere tre genitori, definendo “madre” anche la moglie della madre naturale che ugualmente si sarebbe impegnata nella crescita del bambino.

Il bimbo è nato cinque anni fa, grazie ad una inseminazione con lo sperma di un donatore conosciuto dalla coppia di donne. L’uomo ha a sua volta riconosciuto il bambino e ha sostenuto l’approccio della seconda madre. Era la prima volta che in Canada un tribunale affidava un bambino a due madri e a un padre.

È probabile, e sembra auspicabile, che in futuro si trovino soluzioni analoghe per entrambi gli orientamenti sessuali, siano essi omosessuali o eterosessuali.

Ma il problema come spesso accade, può concentrarsi intorno al concetto dell’anonimato.

Per un tribunale, come nel caso canadese, affidare il bambino ad un genitore che, oltre ad essere donatore, abbia in ogni caso un legame con i genitori legali è stato sicuramente più semplice. Un concetto che ovviamente non può sussistere in caso di anonimato del donatore o nel caso in cui il donatore scelga di rivendicare la propria maternità o paternità successivamente.

In Canada è realtà, in Francia se ne discute e in Italia? Nel Belpaese lo stereotipo della famiglia composta da una madre e un padre è ancora molto forte, nonostante siano in forte aumento le cosiddette “famiglie allargate”.

Altro problema in Italia è la Legge 40 che regola la fecondazione assistita e verso la quale pian piano si stanno facendo passi avanti. Basti pensare che appena 5 mesi fa la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo ha respinto il ricorso del Governo italiano contro una sentenza della Corte stessa che, lo scorso agosto, aveva bocciato la legge 40 sulla fecondazione assistita, spalancando le porte della diagnosi embrionale preimpianto, finora concessa solo a coppie infertili o sterili.

Sicuramente pensare al concetto di “tre genitori” nell’ordinamento italiano è ancora utopia, ma iniziare a parlarne sarebbe già un gran risultato.

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