Cosa spetta alla madre surrogata dopo il parto
La madre surrogata non porta il proprio bambino, ciononostante lei soffre di tutte le
sensazioni fisiologiche connesse alla gravidanza e al parto. Durante il parto i muscoli della zona
pelvica si strozzano perciò, qualche settimana dopo il parto, la madre surrogata può provare un
dolore muscolare. Le sensazioni nella prima settimana dopo il parto dipendono da come l’ultimo è
stato eseguito (se era facile o complicato, se era naturale oppure con il taglio cesareo) e da molti
altri fattori. Per questo il primo mese dopo il parto la madre surrogata dovrà riprendersi fisicamente
avendo sensazioni poco piacevoli. Tuttavia è un processo naturale.
Sul piano psicologico possono essere osservati diverse oscillazioni. La donna può
provare gioia, può sentirsi depressa, può subire cambi d’umore, può essere nervosa per la necessità
di stare all’ospedale, può provare un forte desiderio di tornare a casa in famiglia eccetera. Gli sbalzi
d’umore e la variabilità dello stato psicologico della donna che ha appena partorito è una pratica
molto ricorrente. Secondo i medici specialisti è importante che non si passi da questo stato ad una
depressione profonda. Nel caso in cui durante il parto sorgono complicazioni una donna necessita
più tempo per riprendersi e ha bisogno del sostegno delle persone care e di stare tranquilla.
Durante le prime sei settimane dopo il parto, gli organi interni ritornano allo stato
precedente e l’organismo ha bisogno di molti mesi per disseminare la stanchezza dagli sforzi fatti
durante la gravidanza e il parto. In questo periodo la madre surrogata ha bisogno di riposo, poche e
non pesanti attività fisiche, una buona alimentazione e un umore positivo.
Secondo il tipo di parto che ha subito la madre surrogata (facile o difficile, naturale o
taglio cesareo) e secondo il trattamento che ha a casa, la donna può avere alcune conseguenze
sgradevoli. Ciò può manifestarsi tramite continue secrezioni vaginali, stanchezza, esaurimento,
dolore, disagio generale, dolori al seno, dolore alle spalle, al collo (come risultato della gestazione),
perdita di capelli e altri sintomi spiacevoli.
Bisogna tener presente che la madre surrogata passa attraverso tanti momenti difficili
sia fisicamente che moralmente portando il bambino per una coppia infertile. Fisiologicamente e
psicologicamente la donna subisce molte sensazioni ed emozioni, spesso poco piacevoli. Detto
questo ribadiamo che non ha alcun diritto di vedere oppure contattare il bambino che partorisce.
Ci sono molte coppie infertili italiane che vengono nelle cliniche ucraine, particolmente
a Kiev. Sempre più numerosi sono gli italiani che vengono qui per ragioni ovvie: legalità di
realizzazione dei programmi di maternità surrogata sul territorio ucraino, prezzo basso (in confronto
ad altri centri europei) ma il livello di servizio è alto.
Prima del programma tutti i suoi partecipanti (la clinica, la madre surrogata, la coppia
infertile) firmano un apposito contratto. Quest’ultimo contiene tutti i diritti e gli obblighi delle parti.
Dopo che la madre surrogata partorisce il bambino, lei firma il rifiuto al diritto di maternità che
viene certificato presso un notaio. Secondo il codice della Famiglia ucraino, l’articolo 123, il
bambino nato da una madre surrogata appartiene ai genitori biologici. Dopo la nascita del bambino
la clinica effettua il test di paternità tramite DNA il quale viene allegato ad altri documenti legali.
Dopo questo la coppia italiana insieme ad un dipendente di clinica va all’Ufficio di stato civile, lì
viene rilasciato il certificato di nascita in cui si scrivono i nomi dei genitori biologici (quelli
italiani). In seguito i documenti vengono inviati al Ministero di giustizia ucraino per l’apposizione
dell’apostilla. Secondo la Convenzione dell’Aia, i documenti certificati da un’apostilla in uno degli
stati che aderiscono a questa convenzione sono accettati in un altro stato partecipante senza alcuna
restrizione.
Tutte queste tappe non richiedono molto tempo e le coppie italiane le eseguono
velocemente e facilmente con l’aiuto dei coordinatori della clinica. L’ultima tappa è l’Ambasciata
italiana in Ucraina. Gli impiegati del consolato inviano i documenti apostillati in Italia e rilasciano
al bambino un biglietto di ingresso valido 72 ore. In questo arco di tempo la famiglia italiana può
liberamente lasciare il territorio ucraino insieme al figlio neonato. Già in patria, rivolgendosi
all’apposito reparto, la coppia riceve tutti i documenti legali necessari al bambino.
La madre surrogata riceve il compenso finanziario per il programma e saluta la coppia a
cui ha dato il suo prezioso aiuto. Gli esperti non consigliano di essere in stretto contatto con la
madre surrogata onde evitare situazioni indesiderabili in futuro.
Ogni anno intorno alle 700 coppie infertili d’Italia diventano genitori con l’aiuto delle
madri surrogate ucraine. Spesso i genitori felici ritornano per effettuare nuovamente il programma
visto che in Ucraina la parte legale è semplice e trasparente. In piu’ le cliniche offrono delle
condizioni eccellenti ai clienti stranieri. Detto questo, la clinica di medicina riproduttiva
BioTexCom effettua il programma di maternità surrogata offrendo ai clienti un trasparente sistema
di pagamento del costo del programma. Scegliendo questa procedura una somma fissa viene pagata
in parti. Il pagamento consiste in cinque comode rate che fungono da garanzia in modo che tutte le
tappe del programma avverranno in tempo e non ci sarà nessuna truffa. I pagamenti sono effettuati
all’atto di sottoscrizione del contratto, dopo la procedura del pick-up, quando la madre surrogata
arriva a 12 settimane di gravidanza, dopo la nascita del bambino e il rilascio dei documenti.
Un’attenzione particolare viene dedicata alle madri surrogate. Gli impiegati della clinica
provvedono che il nascituro passi i 9 mesi di gravidanza in modo confortevole. Tutte le candidate
fanno gli accertamenti necessari, un test psicologico e su 10 donne che vogliono diventare madri
surrogate solo 2 hanno i requisiti necessari di selezione. Il centro di medicina riproduttiva
BioTexCom garantisce l’esito positivo del programma e rimborsa l’intero importo in caso di
fallimento.