Quanti casi di tumore sono stati veramente causati dal disastro di Chernobyl?

Sussiste molta confusione sulla vera quantità delle morti causate dall’esplosione alla centrale nucleare che ebbe luogo nel 1986 in Ucraina. Le principali fonti della confusione sono due: l’informazione fornita dalle rappresentanze statali nel 1986 che fuorvia e in alcuni casi  perfino disorienta e l’incertezza su una corretta valutazione delle conseguenze della catastrofe. Probabilmente a causa di queste incertezze descrivendo la gravità delle conseguenze spesso scrivono semplicemente che il numero delle malattie oncologiche e delle morti per tumore in tutto il mondo arriva alle decine di migliaia.

Tuttavia, secondo i dati, 53 000 e 27 000 sono le stime ragionevoli del numero delle vittime del tumore (morti incluse) in seguito alla catastrofe di Chernobyl (eccetto il tumore alla tiroide). Inoltre, con il riferimento alla data del 2014, circa 6 500 casi del tumore alla tiroide sono dovuti alle conseguenze dell’esplosione alla centrale nucleare fra cui 20 casi di morte.

Bisogna sottolineare che dopo l’incidente alla centrale la maggior parte delle vittime sono state coloro che abitavano nelle zone adiacenti alla città di Chernobyl, aiutavano a liquidare le conseguenze dell’esplosione e a evacuare i residenti. Questi sono gli abitatanti del posto che sono stati infetti dai livelli di radiazione piu’ alti. Per quanto riguarda le altre persone, la maggior parte della gente ha subito le dosi di radiazione piu’ basse.

Uno dei partecipanti al forum su Chernobyl, svoltosi nel 2005 sotto l’ediga dell’ONU, dechiarò:

“L’associazione internazionale degli esperti stima che fra 600 000 persone affette da una quantità di radiazione piu’ significativa (i liquidatori della tragedia che ci lavoravano negli anni 1986-87, la popolazione evacuata e gli abitanti delle zone piu’ colpite) un’eventuale crescita della mortalità per tumore causato dall’irradiazione possa arrivare massimo al qualche per cento. Il che alla fine dei conti può ammontare ai 4000 casi delle malattie oncologiche con esito letale. Fra 5 milioni di persone che vivono nelle altre zone colpite le dosi sono decisamente piu’ basse e qualsiasi affermazione della crescita del tasso di mortalità è speculativa.”

Molti studiosi e medici da tutto il mondo affermano che è impossibile accordarsi su una cifra parlando delle conseguenze del disastro di Chernobyl nei confronti della salute delle persone. Al giorno d’oggi, scontrandosi con le malattie oncologiche, in particolare con il tumore alla tiroide, sarebbe inguisto affermare che lo stesso sia stato causato dall’incidente alla centrale nucleare. Le cause della formazione dei tumori maligni possono essere molteplici: genetica, nutrizione, ambiente, condizioni del lavoro, stress, immunità e molt’altro.

Per quanto riguarda il tumore alla tiroide, oggi la malattia in questione può essere diagnosticata persino negli stadi precoci. Le tecnologie moderne disponibili in ogni ambiente medico e i metodi della diagnosi e cura innovativi permettono di evitare le complicazioni gravi e l’esito letale.

Oggi la comunicazione dell’aumento del tasso di insorgenza del tumore alla tiroide si incontra sempre piu’ spesso in ogni angolo del nostro pianeta. Eppure eseguendo un’analisi della statistica diventa chiaro che si tratta no dell’aumento del tasso di insorgenza del tumore alla tiroide ma del miglioramento delle tecniche di rivelazione di queste malformazioni in seguito al progresso scientifico nel campo della diagnosi. Innanzitutto, il progresso è dovuto all’introduzione degli apparecchi ecografici innovativi a cui ha accesso tutta la popolazione.

L’incidente di Chernobyl ha causato una crescita significativa del tasso di insorgimento del tumore alla tiroide in Ucraina, Bielorussia e Russia. Dopo l’esplosione del reattore per un breve periodo di tempo in Ucraina è stato registrato un numero elevato dei pazienti con il tumore alla tiroide. Per fortuna, secondo le affermazioni dei medici, al giorno d’oggi questa “onda” di insorgimento è in forte calo.

Fonte http://it.newseurope.info/?p=47363