Quanto potrebbe costare un percorso di maternità surrogata di successo? (Una storia da fonte diretta)

“Vorrei raccontare la storia della mia diagnosi di infertilità, probabilmente questa aiuta qualcuno a trovare delle risposte in un momento difficile. La mia diagnosi: l’infertilità assoluta. In seguito all’anomalia dello sviluppo del feto mi è stata diagnosticata la sindrome di Rokitansky. Sapevo fin da piccola che non sarei mai riuscita a concepire e partorire un figlio. Probabilmente perché sapevo da sempre di avere questo problema, mi ci sono abituata e non ne soffrivo, non avevo depressioni e cercavo di vedere la vita in chiave positiva nonostante la mia infertilità.

Ho incontrato la mia dolce metà e mi sono sposata presto. A 21 anni stavamo già costruendo la nostra famiglia. Mio marito, ovviamente, era a conoscenza della mia diagnosi però non me l’ha mai fatto presente, anzi, mi ha sempre supportata e mi diceva che avremmo trovato un modo per risolvere questo problema. Dopo aver festeggiato il mio 30esimo compleanno abbiamo iniziato ad informarci dei metodi di PMA, studiare varie tecniche, varianti e in generale tutte le opportunità per diventare genitori con tale diagnosi. Quando siamo stati al ricevimento dal nostro medico di fiducia quest’utimo ci ha consigliato di dare un’occhiata alla tecnica di meternità surrogata con ovuli donati in quanto, scartando la variante con l’adozione, sarebbe stata la nostra unica chance di avere figli. In patria eravamo impossibilitati di effettuare tale programma medico per cui eravamo costretti a cercare un paese che ci possa offrire la legislazione a favore degli aspiranti genitori e un alto livello dei servizi prestati. Inoltre, un punto importante era il costo del programma, procedimenti legali e i diritti (nostri e quelli della madre surrogata) nei confronti del nascituro. In breve, ci spettava una ricerca dettagliata e uno studio scrupoloso della questione prima di scegliere il paese e la clinica dove fare tutto il percorso.

La prima tappa del nostro viaggio del concepimento era la Grecia. Devo essere sicera, ci abbiamo messo un bel po’ di tempo per trovare una clinica valida perché le informazioni trovate su internet talvolta non erano sufficienti. Spesso è assente il prezzo finale, la descrizione dettagliata di tutte le tappe del programma, le particolarità per i clienti stranieri. Infine, dopo mesi di attesa, ci siamo recati a Creta. Alla Crete Fertility Centre ci hanno offerto un consulto dettagliato sulle questioni relative alla maternità surrogata con ovuli donati, supporto morale e psicologico, assistenza legale e l’esito positivo del programma scelto. A telefono, prima della partenza, ci è stato riferito che il prezzo finale ci sarebbe stato comunicato solo in seguito alla prima visita considerando tutte le particolarità del programma.

Devo dire la verità, Creta è un luogo bellissimo e tranquillissimo. Ci è piaciuto un sacco e ci siamo sentiti persino un po’ rilassati all’arrivo. Però, con nostro profondo rammarico, le bellezze della Creta è l’unica cosa positiva che possiamo costatare dopo il nostro viaggio. In Grecia le coppie sposate possono scegliere un programma di maternità surrogata. Il programma si basa sulla solida legislazione greca che esige una sentenza giudiziaria prima di iniziare una FIVET. Quindi, l’embrino creato in vitro appartiene alla coppia e dopo il parto della madre surrogata il certificato include solo i nomi dei genitori e non quello della madre surrogata. Per fare la domanda per avere l’apposita decisione del tribunale la coppia infertile deve avere un contratto stipulato con la madre surrogata. Tutto questo l’abbiamo passato senza riscontrare problemi, in seguito invece, a farla breve, abbiamo fatto 2 tentativi di FIVET con ovuli donati con 2 transfer degli embrioni nell’utero della nostra madre surrogata. Tutti e due tentativi sono falliti, non abbiamo avuto nemmeno un positivo. Il dottore ci ha spiegato che non c’era una causa concreta di questi negativi, è la natura della procedura. Ovviamente, per noi questa risposta era tutt’altro che soddisfacente per cui dopo aver speso 90 mila euro per due tentativi alla Crete Fertility Centre siamo tornati a casa e ci siamo messi a cercare un’altra clinica in un altro paese. Non abbiamo perso la speranza di trovare la nostra clinica di successo.

Un anno dopo il nostro ritorno dalla Creta abbiamo comprato i voli per la Repubblica Ceca. Questa variante ci è stata suggerita da una donna conosciuta all’ospedale in Italia che dopo aver saputo della mia diagnosi ci ha consigliato Iscare Centre of Assisted Reproduction IVF a Praga. Abbiamo deciso di fidarci delle buone recensioni e del “passaparola” che spesso funziona abbastanza bene. Dopo un’esperienza negativa a Creta eravamo già un po’ scettici per il nostro viaggio a Praga ma cercavamo di tirarci su il morale consapevoli del fatto che la FIVET spesso non porta positivi fin dal primo tentativo. Mio marito mi incoraggiava sempre e sperava di avere un positivo ancor di piu’ di me. Alle volte mi facceva passare al lato positivo, mi convinceva e consolava dato che lui riteneva che l’idea di fare un programma di maternità surrogata internazionale fosse piu’ che buona. In Repubblica Ceca maternità surrogata non è regolamentata dalla legge. Non ci sono strumenti normativi dove viene menzionata la tecnica di maternità surrogata.Ciònonostante i dottori locali effettuano continuamente tali programmi. La clinica a cui ci siamo rivolti aveva un alto livello di servizio e le tecnologie all’avanguardia; inoltre, il centro si poteva vantare degli alti tassi di successo dei programmi. A prima vista ci è sembrato ottimo e non ci faceva venire nessuna paura. Però quando abbiamo firmato il contratto e abbiamo iniziato il programma abbiamo realizzato quali fossero gli svantaggi dell’attuazione di gestazione per altri in Repubblica Ceca. Dato che il paese non ha una solida legislazione sull’attuazione dei programmi di maternità surrogata tutto il processo sembrava essere disorganizzato e insicuro; inoltre, in mezzo a tutta questa disorganizzazione non avevamo nessuna garanzia che il programma sarebbe andato a buon fine. Abbiamo realizzato che nel caso qualcosa non andasse bene non saremmo in grado di provare niente in quanto non c’è la legge che ci tutela. A nostro rischio e pericolo dopo aver chiesto delle testimonianze alle persone nei forum e aver parlato coi dottori alla clinica abbiamo effettuato un tentativo. La gravidanza non è arrivata di nuovo e abbiamo deciso di non ripetere il tentativo in Repubblica Ceca siccome mio marito doveva tornare a lavoro. Siamo andati via avendo pagato 50 mila euro per un tentativo fallito.

In Italia mio marito doveva dirigere un progetto importante per cui abbiamo piantato l’idea di trovare un centro affidabile per un certo periodo di tempo. In piu’, avevamo finito quasi tutti i nostri risparmi e dovevamo conservarci qualcosa per riprendere la ricerca. Abbiamo speso davvero tanti soldi per i nostri viaggi. Oltre ai trattamenti medici ci siamo dovuti pagare anche i voli, il vitto, l’alloggio e altre spese. Dopo un po’ di tempo il nostro desiderio di avere un figlio si è rafforzato. E non avevamo alcun dubbio che volevamo fare un programma di maternità surrogata commerciale. Per cui dopo le nuove ricerche abbiamo deciso di recarci in Georgia. Siamo arrivati alla clinica T.Khachapuridze Center of Reproductive Health quasi disperati. La maternità surrogata in Georgia funziona alla grande. Secondo la legge locale, il bambino partorito da una madre surrogata appartiene ai coniugi e non alla madre surrogata stessa. Alla clinica di medicina riproduttiva lavorano dei bravi dottori specializzati nel campo di procreazione medicalmente assistita. All’arrivo ci hanno accolti molto cordialmente e tutti i servizi forniti erano ad alto livello. In breve: carino, positivo, livello europeo, lo staff attento e sorridente. Però i tassi di successo lasciano a desiderare. Inoltre, in Georgia ci sono poche donatrici che hanno il fenotipo europeo. Non potrei e non vorrei dire qualcosa di negativo sulla clinica T.Khachapuridze Center of Reproductive Health però dopo 2 tentativi non siamo riusciti a diventare genitori. Vorrei sottolineare che il costo del programma di maternità surrogata è molto abbordabile. In confronto alla Grecia e Repubblica Ceca la Georgia ha un punto in piu’: per un programma di maternità surrogata con ovuli donati abbiamo pagato poco piu’ di 45 mila euro però siamo tornati a casa con i risultati insoddisfacenti.

Poco dopo io e mio marito abbiamo realizzato di aver fatto molti viaggi, aver visto nuove città e paesi ma di non aver raggiuto il risultato desiderato. Eravamo ancora una famiglia infertile e disperata. Continuavamo ad essere restii all’adozione e volevamo avere successo dei nostri lunghi tentativi di essere genitori felici. Una volta stavo vedendo le informazioni a riguardo su internet e ho trovato la clinica ucraina BioTexCom. Dopo aver cercato molti siti e forum ho capito che era una clinica di medicina riproduttiva molto gettonata e che era aperta apposta per servire i clienti stranieri. Qui ci sono sorti dei dubbi: un paese del terzo mondo con la situazione politica instabile… ma dall’altro lato ho letto e ho contattato personalmente molte donne che avevano fatto dei trattamenti al centro ed erano rimaste soddisfatte. Inoltre, c’era anche il nostro forte desiderio di avere un figlio.

Quindi ho deciso di approfondire l’offerta di questo centro. Un punto forte era il prezzo (era notevolmente piu’ basso rispetto a tutte le altre cliniche del mondo) e noi avevamo già speso una fortuna per i tentativi falliti. Inoltre, ci è piaciuta fin da subito la chiarezza nel esporre le informazioni sul sito: i prezzi fissati in base al pacchetto prescelto; ogni pacchetto includeva tutto lo spettro di servizi supplementari: vitto, alloggio e persino il transfer. Per lo piu’, mio marito aveva appena finito il suo progetto e aveva ottenuto un bel premio. Inoltre, al mio compleanno i nostri genitori ci hanno regalato dei soldi per poterli aggiungere ai nostri risparmi e tentare un’altra volta il programma di maternità surrogata.

Abbiamo deciso che la nostra visita alla clinica ucraina sarebbe stata l’ultima. Eravamo esauriti mentalmente, psicologicamente instabili, sotto costante stess e tensione. Però avevamo anche una grande voglia di avere un positivo! Il nostro sogno nel cassetto era crescere un figlio, passeggiare con lui, vederlo crescere e sorprenderci con qualcosa di nuovo ogni giorno.

Ho mandato una mail ad una consulente italofona di questa clinica, in seguito le ho inviato anche tutti i miei referti e la mia cartella medica. Qualche giorno dopo lei mi chiamò e disse il giorno in cui potevamo venire a fare la prima visita medica. La ragazza a telefono parlava un ottimo italiano e sapeva bene i termini medici. Un punto forte del centro era la prima visita gratuita e senza impegno; dato questo comunque ci venne fornito il transfer gratuito dall’aeroporto all’albergo (che ci fu offerto sempre da loro) e il giorno dopo lo stesso autista ci venne a prendere all’albergo e ci accompagnò alla clinica. Nessun centro dove siamo stati prima ci ha offerto tale servizio. Per cui rimanemmo piacevolmente sorpresi. Alla clinica ci accolse la consulente che ho sentito a telefono. Lei organizzava tutto il processo lavorativo alla clinica, ci raccontava cosa dovevamo fare e, a farla breve, era la nostra coordinatrice e assistente personale. Tale servizio e professionalità della coordinatrice ci tirò su il morale. La dottoressa, dopo aver studiato la nostra cartella medica, ci disse: “Andrà tutto bene. Andrete via con un bambino in braccio.” Ci incoraggiarono le sue parole e le credemmo. Adesso dico la cosa piu’ importante: la bellissima madre surrogata ucraina ci partorì un figlio sano dopo il secondo tentativo di FIVET. Scegliemmo il pacchetto VIP. Pagammo 49 900 euro in tutto, senza le spese aggiuntive. Il pacchetto comprende tutto il necessario e i clienti possono stare tranquilli: non ci sono le spese nascoste. Avevamo un servizio da re: un appartamento lussuoso, i pasti con varia scelta, autista, l’infermiera che ci veniva a prendere alcune analisi direttamente nell’appartamento. In piu’ ci è stato fornito uno smartphone con la scheda dell’operatore locale. Eravamo sempre a contatto con la nostra coordinatrice che organizzò tutte le tappe del programma. Inoltre, nel pacchetto era inclusa anche l’attuazione di PGD ideata per la rivelazione delle malattie genetiche dell’embrione.

Ci è piaciuta Kiev. È una città davvero bella e piacevole. Durante tutto il nostro soggiorno ci sentivamo al sicuro. Abbiamo fatto varie passeggiate in centro e ce la siamo goduti. Il pacchetto includeva anche una visita guidata per il centro. Ovviamente anche il sistema di medicina riproduttivo ucraino ha dei suoi diffetti. In primis, il mercato di tecnologie riproduttive è monopolizzato da una grande società. I centri piccoli, invece, spesso ingannano i suoi clienti: la qualità dei servizi scarseggia oppure addirittura imitano il transfer dell’embrione così falsificando i risultati dopo che i clienti abbiano già pagato. Per cui è molto importante scegliere un centro medico di fiducia e con una buona fama, il quale è BioTexCom. Questa clinica è molto gettonata fra i clienti stranieri. Abbiamo incontrato le coppie tedesche, spagnole, francesi e cinesi oltre a quelle italiane. Ci sono sempre i clienti. A causa di affollamento spesso succede che si formi una fila per iniziare il programma di maternità surrogata. Noi siamo stati fortunati, abbiamo aspettato solo sei mesi per avere la conferma per la madre surrogata e il transfer.

Data l’esperienza che ho potrei dare un paio di consigli. In primo luogo siate prudenti scegliendo una clinica dove effettuare la maternità surrogata. Non provate a cercare una madre surrogata autonomamente. È meglio fidarsi degli esperti che faranno tutto secondo le norme della legge. Auguro una buona fortuna a tutti e siate fiduciosi: l’infertilità non è l’ultima sentenza! Il credo della clinica che ci ha aiutati a diventare genitori: non esiste l’infertilità assoluta. Adesso lo posso confermare anche io.”