Gravidanza, viaggiare in aereo
Quando si aspetta un bebè si può viaggiare in aereo senza problemi? Sì, purché la gravidanza proceda senza problemi. Leggi le precauzioni da osservare a bordo e se sei alle ultime settimane informati su eventuali restrizioni previste dalla compagnia aerea.
“Sin dalle prime settimane, se la gravidanza procede in modo fisiologico, i viaggi in aereo non comportano particolari rischi per una donna sana e per il suo bambino”. Questa la premessa di Massimo Bardi, ginecologo presso il Policlinico di Ponte San Pietro (BG).
Aeroporti e aerei, sicuri per mamma e bebé
“La sicurezza riguarda anzitutto i metal detector utilizzati negli aeroporti per i controlli, che non sono assolutamente dannosi per il feto”, precisa Bardi. Altri aspetti critici sono lapressurizzazione della cabina di viaggio, che comporta una riduzione della pressione atmosferica e della concentrazione di ossigeno e il fatto che in cabina ci sia meno umidità. “In entrambi i casi non ci sono problemi: al massimo, la futura mamma potrebbe avere un lieve aumento della frequenza del battito cardiaco, senza conseguenze in una donna sana”. E se l’aria è secca, basta bere di più per mantenere bene idratate le mucosa del naso e della bocca.
A confermare le parole rassicuranti di Bardi sono anche le ultime Linee guida su gravidanza e volo aereo del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists inglese, che lo affermano chiaramente. Viaggiare in aereo non comporta particolari rischi per mamma e bebè, nemmeno per quanto riguarda la possibilità di aborto spontaneo, parto prematuro o rottura delle acque.
Cinture sempre allacciate
Per proteggersi da eventuali traumi legati a improvvisi vuoti d’aria e turbolenze, la soluzione è semplice: basta mantenere allacciate le cinture di sicurezza per tutta la durata del volo. La cintura dovrebbe essere posizionata al di sotto del pancione, per non comprimerlo.
Rischio trombosi sotto controllo
In gravidanza c’è una naturale predisposizione al rischio di trombosi e i viaggi in aereo, poiché costringono a star sedute a lungo, possono costituire un fattore di rischio in più. “Per questo, come regola generale, sarebbe preferibile evitare viaggi superiori alle quattro ore, se non sono proprio necessari” consiglia Bardi. Se tuttavia bisogna stare in volo più a lungo, alcuni semplici accorgimenti – li riassumono sempre le Linee guida inglesi – permettono di ridurre il rischio di trombosi.
- indossa scarpe e abiti comodi, per non bloccare la circolazione del sangue. Può essere una buona idea portare in viaggio delle pantofole.
- all’atto della prenotazione richiedi una poltrona in prima fila o sul lato corridoio: così potrai godere di maggiore libertà di movimento, e fare qualche passeggiata ogni tanto.
- anche da seduta, fai periodicamente qualche movimento di stretching o piccoli movimenti circolari con le dita dei piedi e le caviglie.
- bevi molto, soprattutto acqua, per mantenere un buono stato di idratazione.
- evita bevande contenenti alcol o caffeina.
- indossa calze contenitive: puoi chiedere al tuo medico di consigliare quelle più adatte a te.
Se hai particolari fattori di rischio per la trombosi venosa profonda, il medico potrebbe prescriverti una puntura di eparina, un anticoagulante da fare appena prima del viaggio e nei giorni immediatamente successivi.
Quando è meglio non volare
“Per precauzione, è sempre meglio consultarsi con il proprio ginecologo circa l’opportunità di affrontare il viaggio, e questo a maggior ragione se sono presenti particolari condizioni o malattie” sottolinea Bardi. Le Linee guida inglesi indicano alcune situazioni in cui il volo andrebbe evitato:
- rischio di parto prematuro;
- presenza di grave anemia;
- recenti episodi di sanguinamento vaginale;
- patologie polmonari e cardiache che rendono la respirazione più difficoltosa.
“Inoltre, è sconsigliato viaggiare in aereo in caso di pressione alta o di placenta previa, che può provocare improvvise e copiose emorragie” aggiunge Bardi. Non ci sono invece divieti particolari legati all’età della gestante, anche se va sottolineato che con l’età aumentano per esempio i rischi di ipertensione, che potrebbe rappresentare una controindicazione.
In genere, le compagnie aeree accettano le gestanti fino alle 36 settimane di gravidanza – 32 settimane in caso di gravidanza gemellare. Dopo questo momento, molte compagnie vietano il decollo, per non correre il rischio di dover assistere a un parto anticipatoimprovviso. Ma attenzione: le regole possono variare da compagnia a compagnia. Molte, per esempio, dopo le 28 settimane richiedono un certificato medico, in cui si dichiari che mamma e bambino sono in buona salute e non ci sono rischi particolari di complicazioni e di parto prematuro.
Per questo, se stai programmando un viaggio in aereo, la cosa migliore da fare è chiamare la compagnia, per avere tutte le informazioni di prima mano.