Domande indiscrete sull’infertilità

“Quando farai un figlio?”, “E che cos’è che non va bene?”, “Avete già piu’ di trent’anni, è giusto l’ora di fare un figlio altrimenti sarà troppo tardi”. Quando tutto il mondo gira attorno alla questione del concepimento e della gravidanza, le domande del genere possono risultare particolarmente dolorose. Troppa attenzione all’argomento da parte degli amici e conoscenti può causare emozioni negative e persino una depressione quando si tratta dell’infertilità.

Quando una persona pone una domanda palesemente indiscreta nei vostri confronti questa viola il vostro spazio personale. E qui importa non perché la gente agisce in questo modo ma cosa bisogna fare con i sentimenti che insorgono come risultato di questa invasione. Succede spesso che una persona può anche non immaginare che voi stiate affrontando un problema del genere ma comunque le sue domande inopportune possono ferirvi e causare dei disturbi psicologici.

“Per molto tempo non sono riuscita a rimanere incinta. Facevo una cura però io e mio marito eravamo disperati. Però il punto piu’ dolente della situazione erano le consuete domande tipo “Perché state aspettando? Quando pensi di partorire? Devi pensare ai figli, non di prendere un cane”. E gli auguri durante le feste mi facevano arrivare al limite: “Vi auguriamo un figlio! Fatelo presto!”. Ero stanca e non ce la facevo piu’ a sentire sempre le stesse frasi”, – racconta una paziente della clinica riproduttiva.

Non ci si può far niente, la gente è così. I medici esperti consigliano di non dimostrare le offese. Come soluzione è possibile preparare una frase tipo “Stiamo pianificando una gravidanza” e rispondere a tutti con un sorriso. La pianificazione è un processo lungo.

Le persone che hanno problemi con il concepimento attirano l’attenzione degli altri in una maniera del tutto eccezionale. Sembra che tutto il mondo abbia deciso di chiedere loro quando pensano di diventare genitori. Secondo gli psicologi, tale attenzione è la reazione al desiderio non soddisfatto delle perfone sterili di parlare del loro problema. A loro risulta difficile discutere la loro situazione con il pubblico però ne hanno bisogno quindì questo si fa sentire. Per cui un consiglio psicologico sarebbe parlare apartamente del problema però in un ambiente riservato e di fiducia. È molto nocivo tacere a proposito della sterilità per cui parlate ma confidate solo nelle persone di fiducia. Scegliete per questo scopo un ambiente armonioso e adatto. Questo può essere composto dai membri della vostra famiglia e amici stretti (genitori, amici di fiducia), persone che hanno già percorso una strada simile e che hanno i problemi simili (i forum tematici) oppure psicologi (i medici specializzati sul trattamento degli stati emotivi complessi e che, secondo gli standard professionali, seguono il principio di tatto e confidenza). Non parlatene con altre persone, soprattutto con coloro che vi possono recare danni in seguito.

Adesso vediamo come agire nel caso la domanda sia già stata posta. Il primo consiglio è di non tacere ma difendere i limiti della propria privacy. In ogni caso bisogna difenderla in modo prudente. Le regole generali ci dicono: prendere in considerazione chi fa la domanda, parlare senza dare colpe, parlare solo di sé stessi ed essere seri ed aperti. È sempre possibile scherzare a proposito ma bisogna capire che questo non costituisce la soluzione del problema ma solo il suo allontanamento al futuro. Difendendosi bisogna mantenere il giusto tono della conversazione e non diventare un agressore perché questo potrebbe alimentare la logica continuazione della conversazione e non miriamo di non farla espandere. Fate capire che non siete intenzionati a continuare a parlare dell’argomento però cercate di farlo in maniera corretta e aperta. Parlate non del vostro problema ma dei sentimenti che provate quando vi pongono una domanda inopportuna.

È molto importante capire da chi proviene la domanda e che rapporto intrattenete con questa persona. Se c’è molta attenzione indesiderata da parte di persone estranee provate a reagire in modo originale. Ad esempio, si può rispondere alla domanda con un’altra domanda così spostando il nucleo dell’attenzione: “E quando ci consiglierebbe di iniziare?”, “Mi sembra che il discorso verta su di me… Non mi metta in imbarazzo… Mi racconti Lei come sta?”. Inoltre, se la domanda proviene da una persona non molto cara vi potete permettere una risposta piu’ semplice e piu’ sincera: “Non mi fa tanto piacere parlarne, mi farà una cortesia se non mi farà piu’ le domande del genere e adesso cambiamo l’argomento”.

Scegliendo una risposta ascoltate la vostra anima e i sentimenti che provate. Certo che la soluzione migliore è rispondere con voce calma però potete provare anche la rabbia, l’odio, l’angoscia e l’offesa. Tutto questo è assolutamente normale. Ogni ulteriore domanda vi fa ritornare a pensare al vostro problema. Però ricordate che sia possibile esprimere apertamente i sentimenti anche senza dimostrare i segni di irritazione. Tutto deve rientrare nei giusti limiti. È importante ricordare sempre che non esiste l’infertilità assoluta. Troverete anche voi la clinica e il dottore che vi aiuteranno a realizzare il vostro sogno di diventare genitori.