Non riesco a rimanere incinta: le cause più comuni e le possibili soluzioni
Hai difficoltà a rimanere incinta? Hai già individuato la natura del problema? Qui di seguito puoi trovare una panoramica sulle principali cause che ostacolano il concepimento
appiamo bene che una volta che si entra nel loop del “non riesco a rimanere incinta”, diventa ancora più difficile analizzare la situazione con lucidità e capire cosa è meglio fare per il proprio caso specifico. Il primo passo in questi casi è proprio quello di indagare le cause della difficoltà del concepimento e di cercare le soluzioni più appropriate al fine di favorire la tanto agognata gravidanza. Problemi psicologici, infertilità, sterilità maschile, ovaio policistico, sono tante le cause che potrebbero essere alla base della vostra difficoltà a concepire, ma non allarmatevi: ci sono soluzioni per ogni problema, basta individuarlo correttamente e agire di conseguenza. Qui di seguito proveremo a indagare circa le ragioni più comuni della difficoltà a rimanere incinta e a suggerirvi metodi e soluzioni per tentare di risolvere il problema.
Ti ricordiamo che in ogni caso, anche in assenza di problemi conclamati, uno stile di vita sano e regolare e una serie di norme comportamentali corrette possono agevolare il concepimento permettendovi di rimanere incinta più velocemente.
Si potrebbe paragonare il concepimento di un figlio a una vera e propria vincita al Lotto: per vincere bisogna giocare, ma quando si gioca non si è mai sicuri di vincere! Quanto tempo è necessario per restare incinta? Se hai dei rapporti sessuali regolari, frequenti e nei periodi più fecondi (per le donne con un ciclo regolare i rapporti dovrebbero essere concentrati tra il quarto e il quindicesimo giorno dopo il ciclo mestruale), calcola in media 8 mesi di attesa, prima di poter rimanere incinta. Se fai l’amore nei periodi più fecondi, senza utilizzare contraccettivi, hai 1 possibilità su 4 o su 6 di restare incinta, cioè dal 15 al 20% di probabilità. Continua a provare allora e fai l’amore nei periodi giusti.
Se sai per certo che tu e il tuo partner avrete problemi nel concepire un figlio, (se per esempio un componente della tua o della sua famiglia ha avuto dei problemi di infertilità), è meglio fare subito un controllo, invece di aspettare inutilmente. Lo stesso vale per coloro che hanno più di 38 anni: fate un controllo se avete qualche dubbio!
La mia ovulazione non è regolare
A scuola abbiamo imparato che l’ovulazione avviene circa 14 giorni dopo l’inizio del ciclo mestruale. Una volta nell’utero, l’ovulo ha una vita di 24 o massimo 48 ore e lo spermatozoo è in grado di sopravvivere per 36 ore. In realtà l’ovulazione può anche avvenire il 10° o il 18° giorno del ciclo mestruale.
Come individuare il problema?
Ogni mattina, soprattutto prima di alzarti dal letto, misurati la temperatura e trascrivila su un foglio di carta millimetrata. Otterrai così un diagramma del mese. Un leggero picco nel diagramma indica che l’ovulazione è avvenuta. Per rilevare la data esatta dell’ovulazione, puoi anche ricorrere ad alcuni test di ovulazione, costosi ma sicuri. Dopo qualche mese potresti renderti conto che la tua ovulazione avviene in un giorno diverso da quello previsto in base al tuo ciclo oppure che l’ovulazione avviene sempre in momenti diversi a seconda dei cicli mestruali. A volte invece può anche capitare che l’ovulazione non si verifichi affatto.
Ecco un video che spiega nello specifico come calcolare con esattezza il tuo periodo fertile
Come comportarsi?
Tutto dipende da cosa hai riscontrato: se la data di ovulazione non cambia durante i cicli, devi solo scegliere meglio il momento in cui avere un rapporto sessuale (4 giorni prima del processo di ovulazione o 4 giorni dopo, inoltre più i rapporti sono frequenti durante questo periodo, maggiori probabilità hai di restare incinta!). Se invece la data varia da un ciclo all’altro, estendi i rapporti sessuali a un periodo ancora più lungo. Nel caso in cui l’ovulazione sia molto irregolare o non abbia luogo, il tuo ginecologo ti prescriverà delle analisi del sangue, per poter individuare eventuali squilibri ormonali. Ci sono anche delle posizioni sessuali che sarebbero più indicate di altre per agevolare il concepimento in quanto sfrutterebbero la forza di gravità, agevolando la discesa dello sperma in direzione del collo uterino (o cervice uterina) femminile. Si tratta di uno dei tanti modi per tentare di aumentare le possibilità di rimanere incinta.
Problema di sterilità: la causa potrebbe essere un’infezione ginecologica
Alcune infezioni ginecologiche non sono facili da scovare perché non si percepiscono. Altre hanno sintomi molto leggeri ai quali non prestiamo attenzione, quando invece dovremmo! Il batterio più difficile da individuare è senza ombra di dubbio la Chlamydia: si trasmette attraverso rapporti sessuali non protetti (tra il 5 e il 20% delle donne ne sarebbe affetto) e spesso non si riscontrano sintomi. Questo germe è in grado di provocare un’infezione alle tube di Falloppio, tube che si presentano come dei canali percorsi dall’ovulo per raggiungere l’utero. Se si contrae il virus, le tube si possono ostruire e persino danneggiare, soprattutto se si tratta di un’infezione che si ha da tempo. Questo processo potrebbe impedire e ostacolare la fecondazione.
Le possibili cure:
- Non smetteremo mai di ripeterlo: una visita annuale dal ginecologo non serve soltanto per farsi prescrivere la pillola o dei farmaci contro la cistite! Solo il ginecologo potrà chiarire i tuoi dubbi e ti dirà con certezza se qualcosa non va.
- Se l’infezione viene individuata in tempo, è prescritta una semplice cura farmaceutica, spesso a base di antibiotici.
- Se invece le tube sono ostruite o totalmente occluse, l’unica soluzione è quella di ricorrere a un’operazione. In seguito, per diventare madre, dovrai ricorrere alla fecondazione assistita.
Le mie ovaie non funzionano come dovrebbero
Le ovaie hanno il compito di produrre ovuli. Esistono due cause principali che possono ostacolare il loro corretto funzionamento:
- un’insufficienza ormonale: un gran numero di ormoni dai nomi alquanto strani (LH –ormone luteinizzante-, FSH -ormone follicolo-stimolante-, progesterone, estrogeni e altri ancora) influiscono sul funzionamento delle ovaie. Un disturbo nel funzionamento di uno qualsiasi di questi ormoni può diventare un ostacolo per il processo di ovulazione. Tramite il dosaggio ormonale (che ricordiamo si effettua attraverso un prelievo del sangue) si può individuare un eventuale malfunzionamento. Nella maggior parte dei casi, queste anomalie vengono trattate con semplici cure, attraverso l’assunzione di farmaci (per un periodo prestabilito) in grado di far funzionare correttamente il nostro organismo.
- una cisti alle ovaie: individuata per mezzo di un’ecografia pelvica (non preoccuparti! Si tratta di un esame indolore), la cisti alle ovaie è molto comune ma non sempre rappresenta un ostacolo per la riproduzione. Tuttavia è bene controllare i suoi possibili cambiamenti (grandezza e posizione) e molto spesso grazie a una semplice operazione la cisti puo’ essere asportata velocemente.
Il mio utero non funziona come previsto
L’utero di solito permette all’embrione di svilupparsi. Durante questo processo, si ricopre di una mucosa (l’endometrio) che permette all’embrione di annidarsi nell’utero.
Cos’è che può creare un problema?
A volte può essere presente una cisti all’utero che ostacola l’insediamento dell’embrione. Anche l’endometriosi (la presenza di parti di mucosa in aree inappropriate) può intralciare la fecondazione. Inoltre talvolta l’utero stesso presenta una malformazione che gli impedisce di preservare un ovulo fecondato.
Gli esami
Per vederci chiaro, è meglio fare alcune analisi: l’isteroscopia (si introduce un sondino attraverso la cavità uterina, per verificare che nulla sia ostruito) oppure la video-laparo-chirurgia (pur prevedendo l’anestesia, quest’operazione è comunque un intervento leggero).
Le soluzioni
Il tuo ginecologo ti prescriverà innanzitutto una cura farmaceutica, se il tuo problema non risulta grave (una cisti che può riassorbirsi col tempo oppure un endometriosi superficiale). Spesso però un intervento chirurgico può rivelarsi la migliore soluzione per poter aver un figlio (grazie a un successivo corretto funzionamento dei tuoi organi).
Per finire l’ultima soluzione possibile consiste in un ciclo di fecondazione assistita.
Infertilità maschile: e se il problema fosse lui?
In passato, per molto tempo, quando una coppia non riusciva ad avere figli, si pensava subito che il problema dipendesse dalla donna. Invece il problema può venire benissimo dall’uomo!
Quando agire?
Subito quando inizi a consultare lo specialista. Il tuo partner dovrà rispondere ad alcune domande che risulteranno necessarie per la tua pratica.
Uno dei primi esami che la coppia dovrà effettuare sarà lo spermiogramma, per analizzare la qualità degli spermatozoi, la mobilità e la forma. Inoltre si può anche effettuare un dosaggio ormonale del testosterone, per permettere cosi’ l’analisi delliquido seminale. Così facendo, andrai verso una soluzione radicale del problema.
Le soluzioni?
Se lo sperma del tuo partner si rivela “debole“ (non contiene molti spermatozoi oppure gli spermatozoi sono inefficienti e non molto attivi), la medicina può venirti incontro. Dovrai allora ricorrere alla FIVET(Fertilizzazione In Vitro con Embryo Transfer): verrà prelevato uno dei tuoi ovuli che sarà poi fecondato in provetta da uno degli spermatozoi del tuo partner, spermatozoo che sarà comunque scelto accuratamente perché non deve presentare nessuna anomalia, (questa tecnica è chiamata anche ICSI – Intracytoplasmatic Sperm Injection-).
Fonte: https://www.alfemminile.com/concepimento/non-riesco-a-rimanere-incinta-s1862898.html