Infertilità secondaria: che cos’è, cause e rimedi

Infertilità secondaria
Si definisce infertilità secondaria la difficoltà a concepire per la seconda volta, dopo una prima gravidanza andata a buon fine. Attenzione a parlare di infertilità solo dopo un anno di tentativi andati a vuoto o aborti reiterati. Spesso i termini “sterilità” ed “infertilità” vengono utilizzati come sinonimi, ma non è così. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’American Fertility Society (AFS) una coppia è da considerarsi infertile quando non è in grado di concepire e di avere un bambino dopo un anno o più di rapporti sessuali; viceversa è da considerarsi sterile quella coppia nella quale uno od entrambi i coniugi sono affetti da una condizione fisica permanente che non renda possibile avere dei figli (es: azoospermia, menopausa precoce, assenza di utero congenita, etc…)

Infertilità
È classificata come “infertile” o “subfertile” la coppia che non ottiene un concepimento dopo 12 mesi di rapporti liberi e non protetti. Questo limite si abbassa a 6 mesi per le donne di età oltre 35 anni ed in presenza di fattori di rischio (pregressi interventi ginecologici, pregresse gravi infezioni utero-ovariche, endometriosi).

Quali sono le cause dell’infertilità? Nel 40% circa la causa è riconducibile al liquido seminale, nel 30% dei casi riguarda una disfunzione ovarica, nel 20% ad una patologia come l’endometriosi o un’ostruzione della tuba.

Secondo figlio: quando?
Difficile dire a priori quali possano essere i motivi delle difficoltà nell’avere un secondo figlio. La prima causa è sicuramente l’età della donna: il picco di fertilità infatti va dai 20 ai 30 anni, per calare poi con l’avanzare degli anni.

Se la seconda gravidanza non arriva, il ginecologo suggerirà, seguendo un ordine dalla minore alla maggiore invasività, di sottoporsi a un emocromo completo per verificare i livelli ormonali per la donna e un esame del liquido seminale (spermiogramma) per l’uomo.

Seguono eventualmente l’isterosalpingografia: esame che ha come finalità la valutazione della morfologia dell’utero e la pervietà delle tube di Falloppio, utilizzando il mezzo di contrasto e la laparoscopia, per escludere la presenza di endometriosi o fibromi uterini.

Secondo figlio a 40 anni
Quando si decide di concepire un secondo figlio bisogna fare i conti con l’età. Sempre più, infatti, le mamme sopra i 40 anni che purtroppo hanno problemi di fertilità ed in crescita casi di sterilità primaria e secondaria. Una volta sottoposte ai primi esami, le coppie in alcuni casi vengono indirizzate verso la riproduzione assistita. Per PMA si intende l’insieme di tutti quei trattamenti per la fertilità nei quali i gameti, sia femminili (ovociti) che maschili (spermatozoi), vengono trattati al fine di determinare il processo riproduttivo.

Essa è possibile mediante una gamma di opzioni terapeutiche, a diverso grado di invasività. Nel nostro Paese sono state suddivise, tenendo conto della loro complessità e necessità o meno di anestesia, in:

-tecniche di I livello –> Inseminazione Intrauterina semplice
-tecniche di II e III livello –> FIVET, ICSI, GIFT, prelievi testicolari.

Non esiste una tecnica o una cura per la fertilità migliore o peggiore dell’altra, ma semplicemente quella più idonea al quadro clinico presentato da ogni coppia.

Fonte https://www.passionemamma.it/2018/01/infertilita-secondaria/