Come cambia l’età media della prima maternità nell’UE.
Diventa una pratica sempre piu’ diffusa partorire il primogenito all’età adulta e matura. Con il passare degli anni la mamma diventa piu’ saggia, piu’ calma e piu’ benestante. E la medicina in via di costante sviluppo e lo stile di vita salutare le permettono di conservare un’ottima salute fino alla vecchiaia.
L’età media della prima maternità in Europa sta crescendo. Questo confermano le indagini demografiche sulle famiglie i risultati di cui sono stati pubblicati dall’Ufficio della Statistica dell’UE in onore della Festa internazionale della famiglia (la data di pubblicazione 15.05.15).
Nel 2013 il 51,2% delle donne europee hanno partorito il primogenito all’età inferiore a 30 anni mentre il 40,6% sono diventate madri all’età fra 40 e 50 anni. L’età media della prima maternità nell’UE nel 2013 era 28,7 anni.
Le madri piu’ giovani dell’Unione Europea vivono tradizionalmente in Bulgaria (25,7 anni) e in Romania (25,8 anni). Sono note con il parto precoce ai paesi della comunità europea ache la Lettonia (26,1), l’Estonia (26,5), la Polonia
e la Lithuania (entrambe 26,7) e la Slovacchia (26,9).
Invece il parto piu’ tardo si verifica in Spagna (30,4), Italia (30,6), Lussemburgo e Grecia (29,9).
Questi numeri rappresentano l’età media delle donne che partoriscono per la prima volta. Qui bisogna precisare che circa il 15% del primo parto in Bulgaria avviene all’età adolescente che abbassa significativamente l’indicatore generale dell’età. Per quanto riguarda i paesi come la Germania, la Francia e altri paesi altamente industrializzati, l’età media viene abbassata dagli immigrati dai paesi poveri e minorità etniche e non rispecchia del tutto la situazione reale fra i cittadini. Per cui per immaginare i dati veri riguardo il primo parto fra le italiane, spagnole, tedesche, francesi, olandesi e così via bisognerebbe aumentare la cifra statistica del 30%.
Qui influiscono anche le condizioni economiche e gli aiuti sociali del paese: piu’ ci sono agevolazioni piu’ è alta questa cifra. La quantità dei parti all’età giovane fra gli immagrati piu’ alta in assoluto si osserva in Gran Bretagna proprio grazie alle agevolazioni che mette a disposizione lo stato.
La percentuale del parto tardo (dopo 40 anni) in relazione alla quantità dei neonati sta crescendo di anno in anno. Nel 2013 la maggioranza dei casi del genere si sono verificati in Italia (il 6,1% del numero totale dei primogeniti nel 2013), Spagna (5,1), Grecia (4,1), Lussemburgo (3,8) e Irlanda (3,4). La dinamica della crescità costituisce approssimativamente 0,5% all’anno. Per cui oggi il numero delle italiane che partoriscono per la prima volta si avvicina all’8% del numero totate delle partorienti.
Sembra evidente che all’età matura sia possibile concepire e portare a termine una gravidanza solo con l’ausilio delle tecniche di fecondazione assistita. La maggior parte dei paesi impone i limiti dell’età per le procedure di PMA. Invece sono pochi i paesi e valutano non solo la data di nascità dell’aspirante madre ma le possibilità reali della donna e il suo stato di salute. Ad esempio, sono noti i casi quando in Ucraina alla clinica BiotexCom le donne hanno partorito dopo aver compiuto i 60’anni d’età. Tutti i casi simili sono andati a buon fine sia per la madre sia per i bambini. Il caso del tutto straordinario rappresenta il parto di 4 gemelli da una donna sessantacinquenne tedesca che si è rivolta sempre alla stessa clinica. Questo caso ha fatto tanto rumore e ha suscitato polemica ma i fatti parlano da soli: adesso sia la mamma che i figli sono felici e completamnete sani.
La natura e la statistica appoggiano le donne. Il che ci dà piu’ libertà, coraggio e sicurezza in futuro per le nuove generazioni.