Come capire se sono sterile

Purtroppo non ci sono metodi casalinghi per capire se sei sterile o meno. Ma ci sono diversi esami diagnostici a cui puoi sottoporti e che ti daranno una risposta certa e, nel caso, ti indirizzeranno verso le cure più giuste

Circa il 35-40% dei casi di infertilità di coppia sono ascrivibili alla donna. La sterilità nella donna dipende da vari fattori, ma non esiste un metodo casalingo per sapere se si è fertili o meno, l’unico modo per non avere più dubbi è quello di recarsi dal ginecologo e fare il test di fertilità e gli esami diagnostici previsti.

Sterilità nella donna: le cause

L’impossibilità di procreare, ciò di produrre un uovo e a portarlo a maturazione, fino all’ovulazione, può dipendere da molti fattori. I più comuni sono:

– Difetti congeniti dei cromosomi,
– Blocco delle tube uterine, a causa di un’infezione o di una malformazione congenita;
– Squilibrio ormonale che interessi in particolare l’ipofisi, la tiroide, le ghiandole surrenali o le ovaie;
– Ostruzione del canale cervicale che impedisce agli spermatozoi di raggiungere la cavità dell’utero;
Endometriosi;
– problemi immunologici;
Obesità;

Sterilità nella donna: la diagnosi

L’ecografia occupa un ruolo centrale nello studio della donna infertile, permettendo di valutare lo sviluppo dei follicoli ovarici e l’ovulazione, gli aspetti morfo-funzionali e la presenza di eventuali lesioni.
Il primo controllo ecografico andrebbe eseguito preferibilmente entro il sesto giorno del ciclo, per analizzare le ovaie, la loro sede, le dimensioni e la presenza di eventuali formazioni patologiche, prime fra tutte le lesioni endometriosiche.

L’isterosonografia, che consiste nell’iniezione in cavità uterina di soluzione salina sterile, permette una migliore definizione dei margini endometriali e delle caratteristiche della cavità.
Anche lo studio ecografico 3D dell’utero permette di ottenere ottimi risultati diagnostici, utili anche a definire poi il programma terapeutico nel caso si accerti l’infertilità.

Qualora si sospetti una lesione alle tube un ruolo fondamentale nella diagnostica è occupato dall’isterosalpingografia, esame che permette una buona valutazione della morfologia e delle eventuali patologie uterine e della pervietà tubarica attraverso l’infusione di mezzo di contrasto o soluzione salina sterile mista ad aria.

Infine, l’endoscopia transvaginale è una tecnica endoscopica mini invasiva che permette di esplorare contemporaneamente la cavità uterina, le ovaie e le tube.

Sterilità nella donna: le cure

Circa il 25% dei casi di infertilità femminile è causato dalla patologia ovulatoria causata dalla Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).
In questo caso la cura è mirata alle modificazioni dello stile di vita e alla riduzione del peso corporeo in caso di obesità.

Dal punto di vista farmacologico, invece, è indicato, per l’induzione dell’ovulazione, il clomifene citrato (CC), sebbene alcune donne possano essere resistenti al farmaco anche dopo ripetuti cicli di trattamento.
Un’altra terapia farmacologica è quella a base di dalle gonadotropine, il cui utilizzo necessita però di uno stretto monitoraggio per il rischio di iperstimolazione ovarica e gravidanza multipla.
Alterazioni del ciclo mestruale, fino all’anovulazione, possono essere dovute ad iperprolattinemia, curata, spesso con ottimi risultati, mediante cabergolina o bromocriptina.

Nel 25-35% dei casi di infertilità femminile la causa è tubarica ed eventualmente trattabile chirurgicamente con diverse metodiche e con buone percentuali di ottenimento di una gravidanza intrauterina, sempre che le tube non siano irrimediabilmente danneggiate. Anche il trattamento dell’infertilità da endometriosi è prevalentemente chirurgico e, negli ultimi anni, decisamente efficace in termini di percentuale di gravidanze.

Fonte http://www.alfemminile.com/concepimento/sterilita-femminile-come-accorgersene-s1771647.html