Congelato l’ovaio a 9 anni e oggi diventa mamma
Nel Regno Unito una donna ha partorito grazie a una FSHassistita pionieristica. Quindici anni fa le era stato prelevato il tessuto ovarico a causa di una grave malattia
di VALERIA PINI
ERA una bambina quando le fu prelevato del tessuto ovarico per salvare la sua fertilità. Ora è diventata mamma perchè proprio grazie a quel tessuto congelato per anni i medici sono riusciti a provocarle una gravidanza. E’ la prima volta che questa tecnica viene portata avanti su una bambina. Secondo la Bbc, che pubblica la notizia, la donna sarebbe la prima al mondo ad avere un ovaio congelato, prima della pubertà.
“E’ un miracolo – ha commentato Moaza Al Matrooshi, il cui bambino è nato ieri al Portland Hospital – . Aspettavo da tanto tempo questa cosa. E’ un bambino sano”. Un passo avanti nelle tecniche di fecondazione assistita anche per la dottoressa Sara Matthews, una ginecologa che ha seguito la paziente. “E’ un importante progresso – spiega Matthews – . Sapevamo che il trapianto di tessuto ovarico può funzionare con le donne più grandi, ma non avevamo idea che potessimo prendere questo tessuto da una bambina, per poi congelarlo e farlo funzionare dopo anni”.
Moaza Al Matrooshi, viene da Dubai, ed è nata con la talassemia, una malattia ereditaria che comporta anemia, una diminuzione della presenza di emoglobina utile al trasporto dell’ossigeno nel sangue. Aveva bisogno di essere sottoposta a chemioterapia, un trattamento che danneggia le ovaie, prima di ricevere un trapianto di midollo dal fratello.
“Non è straordinario il fatto che la paziente abbia avuto un bambino dopo trapianto di tessuto ovarico prelevato e congelato precedentemente, ma è la prima volta che si ha la nascita di un bambino utilizzando tessuto congelato quando la ragazza era prepubere, non aveva avuto ancora le mestruazioni”, spiega Andrea Borini, presidente Sifes Mr (Società italiana di fertilità e sterilità-medicina della riproduzione).
Ora i medici sono convinti che molte altre ragazzine e giovani donne che rischiano di non poter avere figli dopo le terapie contro il cancro o per altre malattie, possano più avanti nella vita accedere a questa tecnica per cercare una gravidanza. Fino ad oggi sono 60 i bambini nati dopo trapianto di tessuto ovarico prelevato e congelato precedentemente. “In questo caso era stato congelato tessuto ovarico piuttosto che ovociti proprio perché prima delle mestruazioni non si ha la possibilità di stimolare l’ovaio ed ottenere ovociti – aggiunge Borini – . Il congelamento degli ovociti al momento rimane ancora il metodo che riesce a dare la maggiore probabilità di successo e non prevede l’intervento chirurgico sia al momento del prelievo sia al momento del reimpianto come nel caso del tessuto ovarico”. Ma come è stato possibile ‘riattivare’ il tessuto della paziente e raggiungere l’obiettivo di farla rimanere incinta? “Con una stimolazione ormonale con FSH, la stessa che si usa quando si stimola un ovaio per una Fivet – conclude Borini