Coppie, il 20 per cento ha problemi

Concepire un bambino è un desiderio che investe coppie e single di ogni età e sesso. In Italia il 20 per cento delle coppie in età fertile incontra difficoltà nella procreazione. Quali sono gli step da superare per avere un figlio? «Il primo passo è recarsi in un centro specializzato per valutare il potenziale di fertilità dell’uomo e della donna, e affidarsi a un’equipe multidisciplinare » spiega Stefania Iaccarino, specialista in Ostetricia e ginecologia che vanta un’esperienza ventennale nel campo. Individuato il problema, si procede con una terapia medica o chirurgica. «Nel 15 per cento dei casi – prosegue l’esperta – la medicina non riesce a individuare il problema della coppia o l’infertilità non è curabile, occorre quindi ricorrere alla procreazione assistita». Tra le cause più frequenti dell’infertilità femminile ci sono disturbi dell’ovulazione, infezioni, infertilità cervicale o tubarica. Negli uomini si registrano invece fenomeni come la riduzione del numero e della motilità degli spermatozoi, infezioni o varicocele. La terapia medica è a base di integratori o ormoni e può durare alcuni mesi o qualche anno a seconda dei casi, dell’età e del sesso del paziente. «Rispetto agli anni Novanta – dice la Iaccarino – c’è una maggiore consapevolezza nell’utenza e una diffidenza minore verso i trattamenti. Tuttavia permane una grossa reticenza nel sottoporsi alle cure a base di ormoni, sia perché le terapie ormonali hanno alcuni svantaggi, sia perché talvolta vengono strumentalizzate nonostante le statistiche parlino chiaro sui rischi che si corrono». Quando la medicina non da i frutti sperati il paziente deve sottoporsi a interventi chirurgici di routine, ma che possono avere complicazioni. L’ultima spiaggia è la fecondazione assistita.

In Italia dal 2014 è consentita la fecondazione eterologa, che consente di ricorrere al seme o all’ovulo di un soggetto esterno alla coppia. «È inoltre possibile – aggiunge la specialista – diagnosticare malattie genetiche sull’embrione e, attraverso tecniche come la Imsi, si può ingrandire lo spermatozoo per effettuare una selezione più efficace». In Italia non si possono assistere le coppie gay o le persone single che desiderano avere un figlio, «è l’ultimo divieto non ancora caduto della legge 40 – precisa la Iaccarino – bisogna andare all’estero anche per l’utero in affitto». Le gravidanze ottenute grazie a una cura medica o chirurgica presentano gli stessi rischi delle altre. Il pericolo aumenta naturalmente con l’avanzare dell’età. Le donne che si rivolgono a centri specializzati pubblici o privati sono comprese per lo più nella fascia d’età che va dai 35 anni ai 45 anni. Tuttavia ci sono anche giovanissime. La legge consiglia un limite massimo di 50 anni per la procreazione.

Fonte http://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/01/28/news/coppie_il_20_per_cento_ha_problemi-132222030/