Cosa motiva una donna a dare la vita ad un bambino estraneo
“Una pancia in affitto”, “La vendita dei bambini”, “Una madre per 9 mesi”. I mass media internazionali sono colmi di titoli del genere. E ancor ora nei talk-show televisivi gli esperti cercano di capire le motivazioni principali e i sentimenti delle donne che accettano di gestare il figlio ad una coppia infertile in cambio di una certa retribuzione. Alcuni considerano la pratica della maternità surrogata una procedura medica ordinaria, gli altri invece sono contrari insistendo sull’immoralità e lo sfruttamento del corpo della donna. Nel frattempo è comunemente riconosciuto il fatto che la maternità surrogata oggi è l’unico metodo che permette alle famiglie infertili di avere un figlio geneticamente nativo. E’ palese che le coppie con una diagnosi di infertilità ricorrono a tal programma con il solo scopo di avere figli biologicamente propri. Invece il punto è scoprire la motivazione delle donne, coraggiose e pronte a sacrificarsi, a firmare il contratto di partecipazione al programma di maternità surrogata.
Se nel caso delle coppie infertili la motivazione è presso che uguale, la scelta delle madri surrogate suscita piu’ polemiche. Ognuna di loro viene in clinica di medicina riproduttiva perseguendo un proprio scopo. E ogni volta questo scopo è diverso.
“Francamente parlando, mi sono già abituata ai certi rimproveri e malintesi da parte della società. E mi dispiace davvero per quelli che non vogliono vedere l’altro lato di questa questione, anche perche’ è molto importante. Io, essendo una donna che ha figli e che è diventata una madre surrogata, posso assicurare che è una sensazione bellissima e indescrivibile! Il realizzare che sia io che abbia aiutato la gente a trovare la più grande felicità nella vita mi dona grandi soddisfazioni”, – racconta Alyona, la madre surrogata che ha partorito due gemelli ad una coppia infertile.
Alyona ha deciso di partecipare al programma di maternità surrogata siccome voleva realizzare i suoi due sogni: comprare un appartamento per la sua famiglia e diventare la fata buona per una famiglia che ne ha bisogno.
“Ho pensato a lungo, ho chiesto un consiglio ai dottori e al mio psicologo prima di decidere di diventare madre surrogata. È sempre difficile fare il primo passo. Ma, avendo pesato tutti i pro e contro sono venuta in clinica. Mi hanno dato un benvenuto molto cordiale e mi hanno spiegato tutto nei minimi dettagli. Quando sono arrivati i risultati dell’hCG eravamo tutti molto felici in quanto sono rimasta incinta subito dopo il primo tentativo. Durante la prima ecografia ho conosciuto i genitori biologici. Era una coppia molto gentile e piacevole. Durante l’ecografia abbiamo perfino cominciato a piangere quando abbiamo sentito i battiti cardiaci del bambino. Volevo aiutare questa gente perché so com’è essere la madre e crescere figli. È impossibile sostituire queste emozioni e la felicità di essere genitori con qualcos’altro”, – ricorda Alyona.
La donna racconta che si è impegnata seriamente con il programma e ha trattato questo bambino come se fosse suo figlio sebbene capisse perfettamente che avrebbe dovuto rifiutarlo dopo la nascita. La gravidanza di Alyona è andata senza problemi e lei ha partorito due gemelli. In ospedale la madre surrogata non ha più visto e ha più avuto contatti con i neonati. Alyona stessa ammette che è meglio così sia per lei che per i genitori biologici dal punto di vista emotivo e psicologico.
“Dopo la dimissione dall’ospedale ci siamo incontrati per chiarire tutti gli aspetti burocratici e ho visto i bambini in braccia ai loro padri. In quel momento non provavo ne gelosia ne voglia di prendere questi bambini e portarli via. Ero semplicemente felice che tutto fosse andato bene e adesso questa coppia avrà una vera famiglia. Provavo una certa tenerezza verso i piccoli ma non mi sentivo una loro madre ma piu’ che altro una parente. Per così dire, mi sentivo piu’ la loro madrina o la zia”, – sorride Alyona.
Ma purtroppo non sempre le ragioni per diventare madre surrogata sono così allegre e positive. Svetlana è venuta nella clinica di medicina riproduttiva per un guaio in famiglia.
“Io e mio marito abbiamo due figli meravigliosi. Mio marito ha sempre lavorato e io ho fatto la casalinga e ogni tanto doposcuola. Ma una volta siamo caduti in una disgrazia e a mio marito hanno diagnosticato una grave malattia. Non poteva lavorare più e tutte le nostre forze se ne andavano solo per cercare soldi per continuare le cure. Ero costretta a prendere un mutuo per pagare l’intervento. Quest’ultimo è andato bene ma ci volevano dei soldi e del tempo per una riabilitazione completa. In più avevamo un mutuo con degli interessi sopra”, – tristemente ricorda Svetlana.
L’annuncio in cui una clinica di medicina riproduttiva invitava le donne a diventare madri surrogate è stato visto su Internet. Avendo studiato in dettaglio la questione e avendo chiesto consiglio ai parenti, Svetlana è andata in clinica per il ricevimento del dottore. Lì lei ha fatto degli accertamenti e le hanno detto che è assolutamente sana e può diventare madre surrogata per una coppia infertile.
“Il programma si è concluso con successo e ho dato alla luce un bambino sano. In seguito ho ottenuto una ricompensa che mi ha aiutato a restituire il mutuo e mettere mio marito in piedi. La nostra vita si è aggiustata, mio marito è guarito ed è andato di nuovo a lavoro. Invece io ho iniziato a realizzare e ricordare tutto quello che ho dovuto fare e subire. Ho capito di aver fatto un’opera di bene e di voler diventare ancora madre surrogata per una coppia che non può avere figli. Per la seconda volta ho deciso di farlo non per i soldi ma perché volevo aiutare la gente come una volta aiutarono me”, – racconta Svetlana.
La salute della donna gli permise di diventare una madre surrogata per la seconda volta e lei, senza problemi, di nuovo rimase incinta e partorì un bambino. Svetlana, con un sorriso sulla faccia, dice che durante la seconda gravidanza surrogata pensava sempe alla coppia del figlio di cui ha gestato.
“In quel periodo ero completamente dissolta nella loro vita. I miei parenti mi hanno sempre incuorata e mai giudicata. Con i soldi che ho avuto dopo la nascita del secondo bambino nel programma di maternità surrogata abbiamo pagato gli studi ai nostri figli ad un’università prestigiosa”, – racconta Svetlana.
Come abbiamo visto, le ragioni che spingono le donne a diventare le madri surrogate sono assolutamente diverse. Ma tutte hanno un aspetto in comune: come risultato del programma nel mondo ci sono piu’ persone felici. Sappiamo bene che non c’è niente di più importante dei bambini, il loro benessere e buona salute.