Cos’è la maternità surrogata
Per fecondazione artificiale (detta anche procreazione medicalmente assistita (PMA), regolamentata della legge n.40 del 19 febbraio 2004) si intende la fecondazione del gamete femminile (ovocita) da parte del gamete maschile (spermatozoo) non per via naturale – ossia attraverso un rapporto sessuale – bensì artificialmente, attraverso diverse tecniche elaborate dalla scienza.
La fecondazione si definisce omologa quando il seme e l’ovuloutilizzati nella fecondazione assistita appartengono alla coppia di genitori del nascituro. La fecondazione eterologa si verifica, invece, quando il seme oppure l’ovulo (ovodonazione) proviene da un soggetto esterno alla coppia.
Mentre la fecondazione artificiale omologa è consentita dalla legge n.40/2004, maggiori problemi si configurano in relazione a quella eterologa.
In particolare, il dibattito si è incentrato su un particolare tipo di fecondazione assistita, la c.d. surrogazione di maternità,nella quale le funzioni procreative femminili, ossia la produzione dell’ovocita e la gestazione del feto, sono – l’una o l’altra o entrambe – demandate dalla donna che desidera avere figli (c.d. madre committente – che non può esercitare le predette funzioni, per sterilità o malattie varie), ad un’altra donna, denominata madre surrogata.
Nella maggior parte dei casi il seme viene fornito dal marito (o convivente more uxorio della madre committente), che pertanto riveste anche egli il ruolo di committente del nascituro nonché di padre genetico.
Per scendere nel dettaglio.
La surrogazione di maternità viene comunemente definitasurrogazione gestazionale che identifica quella procedura in cui vengono impiantati nell’utero della madre surrogata uno o due embrioni, fecondati con lo spermatozoo del padre committente (o di un donatore, se il padre è sterile) e con gli ovociti della madre committente (o di una donatrice). In questo caso, quindi, la madre surrogata presta solo il proprio utero (ed è perciò detta madre gestazionale) ma non mette a disposizione i propri ovociti.
La maternità surrogata può esplicarsi in tre forme:
1) surrogazione di utero, detta anche “utero in affitto” (si tratta di fecondazione artificiale omologa), in cui gli embrioni,fecondati con gli spermatozoi del padre committente e gli ovociti della madre committente (che è quindi anche madre genetica/biologica), vengono impiantati nell’utero della madre surrogata, che porterà avanti la gestazione. Nel caso della donna con ovaie perfettamente funzionanti ma prive di un utero funzionante (o che per altri motivi clinici non possono sostenere una gravidanza) è l’unico modo per avere un figlio naturale biologicamente omologo, in tutto e per tutto frutto dell’unione tra sé e il proprio marito/compagno;
2) surrogazione di ovocita e di utero (si tratta di fecondazione artificiale eterologa) in cui gli embrioni, fecondati con gli spermatozoi del padre committente e gli ovociti della madre surrogata, vengono impiantati nell’utero della madre surrogata stessa, la quale è nel contempo sia madre genetica/biologica che madre gestante. È di tutta evidenza che, se non esistesse un contratto a monte, il figlio sarebbe a tutti gli effetti figlio della madre surrogata con tutti i conseguenti problemi emotivi che potrebbero sorgere. Per tale motivo questa surrogazione (detta tradizionale) è ritenuta una procedura troppo problematica anche sul piano giuridico ed è espressamente vietata in molti Paesi (ad esempio Italia, Francia, Spagna, Germania, Austria, e Svizzera).
3) surrogazione gestazionale (si tratta di fecondazione artificiale eterologa) in cui l’ovocita viene donato da una donatrice, diversa dalla madre surrogata. Si rinvengono pertanto tre madri: la madre genetica/biologica (la donatrice di ovulo), la madre gestante e la madre committente. In questa procedura l’ovocita della donatrice (la madre genetica, appunto) viene fecondato dallo spermatozoo del padre marito/compagno della madre committente, e poi gli embrioni vengono impiantati nell’utero della madre surrogata. E la forma di surrogazione praticata più diffusamente perché ha il vantaggio di evitare le complicazioni psicologiche e legali della surrogazione tradizionale in cui la madre surrogata fornisce anche l’ovocita.
Fonte: fincheamorenonvisepari.vanityfair.it/2014/02/10/cose-la-maternita-surrogata/