E’ vero che le conseguenze del disastro di Chernobyl possano incidere sulla qualità degli ovuli donati?

Facendo ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita e scegliendo il programma con l’uso di ovuli donati le coppie infertili immancabilmente prendono in considerazione la qualità del materiale biologico donato.  I tratti esteriori della donatrice di ovuli e il suo livello IQ non sono i criteri principali per la scelta della donatrice potenziale. Una buona salute e la presenza di almeno un figlio sano partorito in modo naturale senza complicazioni è uno dei requisiti essenziali che avanza alle presunte candidate della clinica di medicina riproduttiva BioTexCom.

Oggi uno dei primi bambini “in provetta” ha compiuto 12 anni. Lui è stato concepito con l’aiuto degli embrionologi del centro medico BioTexCom e ovuli di una donatrice ucraina. I suoi genitori sono una coppia infertile tedesca che venne in Ucraina 13 anni fa per effettuare una FIVET con ovuli donati. Una delle prime domande poste al personale della clinica durante il primo incontro è stata: « E’ vero che le conseguenze del disastro di Chernobyl possano incidere sulla qualità degli ovuli della nostra donatrice? Il materiale biologico potrebbe causare patologie per il nostro futuro figlio?».

La risposta a questa domanda interessa molti di coloro che vogliono usare il materiale biologico donato (ovociti e sperma) per concepire un figlio in vitro. Il discorso sulla sicurezza dell’uso di ovuli delle donatrici ucraine rimane acceso non solo fra i medici ucraini ma anche fra i dottori europei che da trent’anni tengono sotto controllo la situazione dopo l’esplosione e indagano sulla qualità di ovuli donati. I medici specializzati sulla medicina riproduttiva e gli studiosi di energia nucleare affermano che al giorno d’oggi non risultano gravi ripercussioni globali per l’umanità e la natura.

“La scienza mondiale non ha ancora osservato alcuna ripercussione genetica sulle persone causata dalla radiazione nel corso di 60 anni di studi”, -dice uno degli esperti.

Al giorno d’oggi non si osserva il danno irreparabile nei confronti della salute umana. Nonché l’ambiente circostante non è stato contaminato in modo grave. Il paradigma ecologico si presenta in modo seguente. Se la popolazione è protetta, l’ambiente naturale è protetto ancora di piu’. Parlando di Chernobyl è stato registrato il cambiamento del paesaggio solo nei pressi del reattore distrutto nei primi anni dopo l’incidente dove le emissioni degli alberi nella cosidetta “zona di alienazione” risultavano estremamente alte. Al momento l’ambiente naturale si è rinnovato persino qui. Lo stesso posso dire parlando degli esseri viventi. 30 anni dopo il disastro la minaccia alla salute è quasi inesistente rispetto alle “minacce” moderne che ci possono cogliere di sorpresa in tutto il mondo mentre mangiamo, facciamo il bagno, navighiamo sui telefonini ecc.” – commenta un esperto.

Una dei primi programmi medici di ovodonazione è stato effettuato alla clinica BioTexCom 12 anni fa. Oggi il bambino, nato in seguito all’attuazione di questa tecnica, frequenta la scuola, rende felici i suoi genitori che hanno fatto di tutto per farlo venire in questo mondo e non lamenta di cattiva salute. Beh, escludendo le abrasioni che ogni tanto ha sulle ginocchia. Ma queste sono dovute a molte attività sportive che fa: esce in bicicletta e gioca a calcio con i coetanei. I suoi genitori fanno regolarmente le visite mediche e analisi per assicurarsi che il figlio stia bene. Fino ad ora non sono mai state diagnosticate deviazioni o malattie gravi, – raccontano con gioia i suoi genitori. “Siamo molto contenti di aver effettuato questo programma proprio in Ucraina. E’ un bellissimo paese dove vivono persone meravigliose. Ringraziamo infinitamente la donna donatrice che una volta ci ha regalato la gioia di essere dei genitori felici di un bambino sano”,- ci ha raccontato la coppia tedesca in un’intervista su Skype.

Inoltre, a partire degli anni 90’ la zona di Chernobyl attira molti turisti e avventurieri. Nel 2010 è stata presa la decisione di aprire la zona di alienazione ai turisti. Dunque, se voi avete già raggiunto l’età di 18 anni è possibile acquistare un tour di 3 giorni (ad esempio) per tutto il territorio della provincia di Chernobyl. “I tour turistici per Chernobyl sono abbastanza gettonati” – dicono le guide turistiche locali. L’anno scorso piu’ di 15,5 mila turisti hanno visitato la zona di alienazione, fra cui la maggior parte sono stranieri. Il flusso di turisti stranieri provenienti da piu’ di 60 paesi diversi è in costante crescità.