Endometriosi e infertilità

Una donna su 10 in Italia soffre dell’endometriosi ossia una malattia ginecologica che ogni anno persevera sempre di piu’. E’ una malattia che potrebbe portare all’infertilità. Il vero problema sta nel fatto che l’80% delle donne non ne hanno mai sentito parlare e di conseguenza non si rendono conto di dover farsi le apposite diagnostiche ed eventuali cure.

Cos’è l’endometriosi?

L’endometriosi è una malattia che si manifesta attraverso una presenza anomala del tessuto che riveste la parete interna dell’utero, cioè l’endometrio, in altri organi quali ovaie, tube, peritoneo, vagina, intestino ovvero lì dove normalmete non dovrebbe essere presente.

Di regola il tessuto si espande in tutta la zona pelvica e intorno all’utero. Le cellule indesiderate possono essere trovate anche nella vescica urinaria.

L’endometriosi può portare alla formazione delle cisti ed adenomiosi ossia una condizione in cui il tessuto endometriale, che normalmente riveste l’utero, cresce nelle pareti muscolari dell’utero.

L’endometriosi può svilupparsi all’interno dell’utero per molti anni senza essere diagnosticata. Questo accade perché spesso i sintomi sono lievi o assenti, e quando ci sono possono essere riconosciuti come fenomeni con cui si manifestano anche altre malattie. Essendo uno dei sintomi con un forte dolore, le donne lo prendono per uno dei soliti sintomi del ciclo mestruale. Di conseguenza molte donne in età fertile non si accorgono di avere l’endometriosi e non prendono provvedimenti agli stadi iniziali.

Esiste un largo spettro di quello che le ragazze considerano “normale”, fra cui c’è il dolore al basso ventre che si crede che sia del tutto regolare durante il ciclo e non comporti alcun pericolo. Però tenete presente che se il dolore è così forte che non riuscite ad andare a lavoro, siete costrette a stare a letto, avendo una borsa  d’acqua calda sulla pancia per alleviare dolori e la vita diventa piu’ tollerabile solo dopo una pillola antidolorifica,mentre se  c’è qualcosa che non va bisogna indubbiamente consultare il medico.

Di solito il dolore viene durante il ciclo mestruale però è possibile che sentiate un dolore crescente già qualche giorno prima che venga il ciclo. Altri sintomi comuni includono i dolori durante i rapporti sessuali e durante la defecazione nell’intestino.

Cosa si può fare?

E’ possibile parlare dell’endometriosi con certezza solo dopo aver fatto una serie di analisi fra cui l’ecografia, la laparoscopia, l’ isteroscopia, la biopsia.

La scelta del metodo di cura dipende da come si manifestano i sintomi, dal grado di gravità della malattia, dall’età della paziente e i suoi futuri progetti riguardo un’eventuale gravidanza.

Molto spesso si attua la terapia ormonale e immunologica. La stessa è finalizzata alla sopressione dell’attivita ovarica e il seguente rallentamento della crescita del tessuto endometriale.  Si usano diversi medicinali ormonali per la terapia farmacologica durante la quale si osserva la sopressione del ciclo mestruale. Di solito i primi risultati positivi (alleviamento dei sintomi) di una terapia farmacologica si notano già dopo 4-8 settimane dall’inizio delle cure.

I metodi chirurgici della cura dell’endometriosi si attuano quando si hanno i casi dell’endometriosi nodulare, endomentriosi e la fibroma all’utero, cisti endometriosiche alle ovaie e altri casi gravi. Dopo l’intervento si prescrive una terapia ormonale.

Una tespestiva diagnostica e cura dell’endometriosi, il seguire di tutte le prescizioni e raccomandazioni mediche aumentano significativamente (fino al 40-70%) le probabilità di avere una gravidanza regolare. Piu’ presto viene rivelata la malattia piu’ alte sono le probabilità di avere una completa guarigione e che la cura sia efficace. Per cui ogni donna deve ricordare che una regolare visita ginecologica con l’effetuazione di tutte le analisi basiche è una garanzia di diagnosticare tempestivamente un’eventuale deviazione.

Potrò mai avere figli?

L’endometriosi spesso causa l’infertilità però  ciò non vuol dire che ogni singolo caso obbligatoriamente porta alla diagnosi piu’ grave. Uno dei motivi per cui le donne non riescono a rimanere incinte sono le aderenze che sembrano una ragnatela nelle tube uterine: avvolgendo le ovaie le aderenze non consentono che avvenga il concepimento.

Tuttavia, la maggior parte delle donne non hanno difficoltà con il concepimento. E’ dovuto al grado di gravità della malattia che può andare dal più lieve al più serio, in base all’estensione e alla localizzazione della lesione. Le donne con l’endometriosi moderata hanno le stesse probabilità di concepire delle donne che non lo hanno, mentre un quarto delle donne affette dall’endometriosi severa non riescono a rimanere incinte nel corso dei primi due anni dei tentativi mirati.

«Soffrivo dei dolori forti ogni volta quando mi veniva il ciclo. Però, nonstante mia madre avesse l’endometriosi, nessuno dei dottori che mi ha visitato  mi ha detto che avevo la stessa diagnosi. Non facevamo caso ai sintomi prima che mio marito ed io abbiamo deciso di avere figli. Ho iniziato ad assumere le pillole antidolorifiche ed ero perplessa perché i dolori non passavano ma diventavano sempre piu’ forti. Avevo la febbre, una forte stitichezza, la nausea e passavo ore e ore a piangere sul pavimento in bagno perché i dolori erano insopportabili. Alla fine, dopo l’ennesima visita medica ho fatto una laparoscopia diagnostica e una tomografia a risonanza magnetica. I risultati degli accertamenti hanno dimostrato che avevo l’endometriosi al terzo stadio e le mie tube uterine, ovaie, vescica urinaria  e l’intestino erano fusi insieme. Così volendo rimanere incinta ero costretta a subire un intervento dopo di cui rischiavo di non poter mai avere figli.

Per fortuna mio marito mi ha convinta di andare in una clinica privata dove mi è stata asportata la maggior parte del tessuto endometriale e la parte superiore dell’intestino. Ha funzionato. Il mio primo ciclo dopo l’intervento era doloroso ma già al secondo sentivo solo dei dolori lievi che non necessitavano degli antidolorifici. Ero quasi in grado di tornare a lavoro. Quasi subito dopo l’intervento ho parlato con il mio medico di fiducia della tecnica FIVET. Dopo anni di infertilità e delusioni avevo 35 anni. Abbiamo fatto una FIVET con l’uso di ovuli donati e aspettavamo con ansia l’esito. Il mio primo pensiero erano che non sarei mai potuta rimanere incinta dal primo tentativo e che questa esperienza sarebbe stata un’altra pietra d’inciampo per noi.  Dopo le attese che mi sembravano infinite ho fatto il test di gravidanza. Ed era positivo! Lo shock e la gioia sulla faccia di mio marito erano difficili da descrivere.

Adesso mio marito ed io siamo dei felici genitori di un carinissimo bimbo che è nato in tempo e in ottima salute. La mia gravidanza non è stata del tutto liscia, alla sesta settimana sono stata ricoverata all’ospedale con il sospetto di una gravidanza extrauterina. Ma questa non è stata confermata e ho portato la gravidanza a termine con successo».

La prevenzione dell’endometriosi

Per prevenire l’insorgenza dell’endometriosi la donna deve ridurre al massimo il livello dello stress nella vita quotidiana. E’ etremamente importante fare le regolari visite ginecologiche a qualsiasi età e iniziare tempestivamente tutte le cure necessarie. Inoltre, è importante seguire una dieta equilibrata e mantere il peso corporeo in norma. Una regolare attività fisica aumenta il tono dei muscoli e previene il calo delle difese immunitarie. Inoltre, i ginecologi consigliano di seguire alcune regole durante il ciclo mestruale: non avere  rapporti sessuali nel corso del ciclo, possibilmente evitare di usare i tamponi siccome presentano le condizioni favorevoli alla moltiplicazione di molte specie batteriche che possono essere la causa di molte malattie infiammatorie, non fare eccessiva attività fisica durante il ciclo.