Fecondazione: al Sud si deve pagare!

L’Italia sembra essere spaccata in due quando si parla di fecondazione assistita. Tra regione e regione le regole cambiano e, se per alcuni è gratuita, altri sono costretti a pagare. Le coppie del Sud rientrano in quest’ultimo gruppo ad esempio.

Nel Sud Italia sono stati bloccati i rimborsi. Ecco che, per la fecondazione eterologa e omologa le coppie sono costrette a pagare. Anche il costo varia e non è uguale per tutti. La soluzione migliore per queste persone, adottata da coloro che vogliono avere un figlio, è di trasferirsi in una Regione dove la fecondazione viene rimborsata.

Si tratta però di una cosa destinata a morire perché molto presto le regioni convenzionate che rimborsano le spese, tra cui Umbria, Lombrardia e Toscana, quando arriveranno persone da altre regioni chiederanno di presentare un figlio che attesti la loro possibilità di ricevere il rimborso. Se non muniti di tale foglio, la loro richiesta verrà respinta o altrimenti potrà essere accettata ma in ogni caso le spese andranno sostenute pienamente.

Chi proviene da un’altra regione quindi, non potrà ottenere il rimborso. Sono gli assessorati delle Regioni che si raccomandano e premono affinché venga accertata la provenienza delle coppie che si recano nei centri per la fecondazione.

Ecco che una persona che vive al Sud, volendo o no dovrà pagare se vuole ottenere la fecondazione. Si noterà probabilmente una “migrazione” di coppie sempre più massiccia verso l’estero, dove sarà possibile in molti casi, come per quanto riguarda la procreazione medicalmente assistita eterologa, un tipo di trattamento migliore.

Fonte http://www.gnubik.it/news/salute/fecondazione-al-sud-si-deve-pagare-2752