Gestazione, parto e consegna. Cosa provano le madri surrogate e come si riprendono dopo il parto
Le coppie che sono in attesa del parto della madre surrogata hanno sempre piu’ o meno le stesse preoccupazioni. Una di quelle piu’ diffuse è se sia possibile che la madre surrogata ripensi di disconoscere il bambino dopo la nascita e se nella stessa si risveglino i sentimenti e istinti materni?
Noi abbiamo fatto un sondaggio alla clinica di medicina riproduttiva BioTexCom per chiarire la questione dello stato psicologico delle madri surrogate durante la gestazione e dopo il parto.
Bisogna sottolineare che alla clinica BioTexCom tutte le aspiranti madri surrogate vengono sottoposte ad uno screening completo ancora prima di iniziare il programma; gli accertamenti prevedono anche una visita psicologica. Lo psicologo del centro parla con le donne e le propone di fare alcuni test per accertarsi che le donne siano pronte per affrontare tale percorso e che non ci sia alcun rischio che dopo la conclusione del programma la madre surrogata cada in depressione post parto. La stabilità psicologica è uno dei requisiti principali che vengono richieste alle future madri surrogate.
In Ucraina può diventare una madre surrogata solo una donna che abbia almeno un figlio nativo partorito in modo naturale e che sappia non per sentito dire cosa significhino la gravidanza, il parto e tutte le sensazioni ad essi relative. La donna che soddisfa questi criteri sa e capisce cosa significa la maternità, l’amore nei confronti dei propri figli e come ciò è importante per una coppia infertile.
Però nessun test psicologico è in grado di prevedere con certezza che emozioni e preoccupazioni proverà una donna che è obbligata a disconoscere e dare il bambino subito dopo il parto. La madre surrogata viene fecondata in vitro però la gestazione e il parto avvengono in modo del tutto naturale. In seguito possono sussistere le sensazioni come delusione, depressione e offesa.
Come dimostra la prassi pluriennale del centro medico BioTexCom, le madri surrogate provano il minimo sconforto con una corretta organizzazione del programma. Durante la gravidanza gli aspiranti genitori devono evitare di avere contatti stretti con la madre surrogata. Bisogna ricordare che si tratta di un programma medico alla fine del quale tutti i suoi partecipanti tornano alla loro vita normale e nelle loro famiglie.
Dopo il parto la riabilitazione medica della madre surrogata è uguale a quella che avviene dopo le gravidanze naturali. Non c’è alcuna differenza. Invece per quanto riguarda la parte psicologica della questione, nel caso di maternità surrogata possono insorgere alcuni imprevisti. E’ certo che, per quanto possa convincersi una donna che il bambino non abbia alcun legame con lei, che lei non provi niente nei suoi confronti, una sensazione interna di tristezza sussiste comunque.
Le donne che vengono alla BioTexCom hanno un obiettivo e una forte motivazione quando firmano il contratto e acconsentono di essere sottoposte ai trattamenti medici necessari per aiutare una coppia infertile. Spesso la motivazione della partecipazione è di guadagnare dei soldi per la loro famiglia e aiutare una famiglia infertile di provare la felicità di essere genitori. Per cui questa programmazione psicologica in partenza aiuta ad evitare complicazioni dopo il parto.
Dopo il parto gli psicologi consigliano alle madri surrogate di spostare tutta la loro attenzione verso la propria famiglia e i propri figli. Inoltre, occorre evitare di isolarsi dalle persone circostanti e passare piu’ tempo con gli amici, colleghi e parenti che possono distrarre. Se la depressione post parto dura piu’ di 2 settimane bisogna rivolgersi ad uno psicologo specializzato.
Però bisogna ricordare che la despressione post parto può aver luogo sia dopo la gravidanza surrogata che dopo quella naturale. Ciò è dovuto al cambiamento dello sfondo ormonale che torna subito nella norma dopo il parto se accompagnato da un comportamento corretto.
Alla clinica BioTexCom vengono rispettate tutte le norme e regole per cui i casi in cui la madre surrogata ha rifiutato di disconoscere il bambino non hanno mai avuto luogo. Subito dopo il parto la madre surrogata ottiene una ricompensa finanziaria e una soddisfazione personale in quanto è stata lei a regalare una vita nuova e dare il senso alla vita ad una coppia infertile. Dopo il parto si consiglia alle madri surrogate di dedicarsi interamente alla famiglia, di prendersi cura di se e di fare quello che piace.
Da madre surrogata la donna può provare certe emozioni negative dopo aver dato il bambino che portava per le persone sconosciute. Ma allo stesso tempo questo è un evento che porta gioia. Il partorire un bambino per qualcun altro è un’esperienza indimenticabile che spesso non può essere paragonata a nessun altro sentimento che si possa provare. La madre surrogata che lo capisce e lo realizza prova la felicità e la gioia per gli aspiranti genitori. E’ la sensasizone quando capisci di aver aiutato una coppia infertile a diventare genitori ed avere quello che loro desideravano a lungo. “Avendo anche i figli nativi per me è stato un momento di gioia”, – racconta una madre surrogata. “Cosa significa essere una madre surrogata? Per me è stata una bellissima esperienza. Ho potuto sostenere la mia famiglia e regalare l’affeto sia al bambino sia ai suoi genitori. Non ho mai avuto voglia di lasciarmi il nascituro! Non ho neanche avuto depressioni o difficoltà psicologiche. Capivo che avrebbe avuto i genitori! Loro lo aspettano e amano. Ed io avevo mio figlio e se volessi ampliare la mia famiglia ho mio marito che mi aiuta e supporta. Potrei partorire un altro figlio per me e per fare ciò non occorre spezzare il cuore ai presunti genitori rifiutando di disconoscere il bambino che ho portato in grembo per loro”.
Al giorno d’oggi, una coppia su cinque al mondo ha problemi con il concepimento. Talvolta la gestazione per altri è l’unica variante e chance di avere un figlio geneticamente nativo. La Maternità surrogata si sta sviluppando rapidamente in quanto c’è un’alta richiesta per questo programma in tutto il mondo. Di giorno in giorno la maternità surrogata viene accettata sempre di piu’ dalla società. Per cui i problemi psicologici che si possono riscontrare nel corso dell’attuazione del programma non sono così insoliti come lo erano ancora qualche anno fa. Oggi l’approccio verso le madri surrogate, la loro selezione e il duro lavoro con loro nel corso di tutto il programma medico viene perfezionato gradualmente. Nel caso qualcosa non andasse bene la madre surrogata può sempre rivolgersi allo psicologo specialista messo a disposizione dalla clinica sia nel corso della gravidanza che dopo il parto. Uno psicologo specializzato può aiutare a diminuire l’influenza delle emozioni negative e tornare allo stato di stabilità emotiva.