La gravidanza all’italiana: tradizioni antiche e moderne

La gravidanza in ogni paese è accompagnata dalle tradizioni, credenze e abitudini locali. I costumi legati al periodo di gravidanza in Italia sono davvero numerosi.

Sia la gestazione sia il parto in Italia venivano sempre considerati le cose prettamente femminili. Prima del XVIII secolo il servizio medico durante il parto veniva offerto solo alle future mamme dei ceti nobili. Altre partorivano da sole oppure invitavano una levatrice che non era qualificata come medico. Però le superstizioni riguardavano sia i nobili che i contadini di tutto il paese.

Bisogna precisare che ogni regione d’Italia può vantare il suo unico repertorio di stereotipi popolari che riguardano il concepimento, la gravidanza e il parto.

Concepimento:

  • il concepimento nelle grandi feste (Natale o Pasqua) o nei giorni del vento forte preannunciava un figlio arrogante e crudele (una supersizione di Toscana);
  • per avere un concepimento di successo la donna doveva mangiare una crescia (una piadina particolare fatta di farina macinata ai 9 mulini) mentre il marito sparava il fucile oppure versava un secchio d’acqua addosso alla donna per far risvegliare la natura dentro la stessa (Emilia Romagna);
  • per un concepimento veloce gli sposi portavano addosso una canotta non lavata di una donna che aveva partorito piu’ volte (una superstizione veneta);

Gravidanza:

  • le donne incinte devono astenersi dal guardare le persone brutte e disabili per evitare che il figlio prenda i loro difetti;
  • per evitare che il figlio abbia la testa grande la partoriente deve andare a letto presto;
  • per evitare che il bambino russi di notte la futura madre non deve dare i calci ai maiali;
  • per evitare che il figlio nasca con una bocca grande non si può bere l’acqua dal secchio del pozzo;
  • bisogna soddisfare i desideri alimentari della donna incinta per evitare che il figlio abbia le voglie per l’assenza di un certo alimento;
  • la donna incinta in Italia è obbligata a mangiare per due;
  • le donne incinte non devono mangiare la carne di coniglio (per evitare di trasmettere al bambino il labbro leporino), l’anguilla (per evitare che il figlio anneghi), le lumache (per evitare che il bambino sia senza denti e bavoso);
  • per evitare che il bambino abbia un naso piatto non si può lavorare piegate avanti (una superstizione delle Marche);
  • le donne incinte non devono tenere gatti in braccio per eviatre che uk figlio nasca senza le falange delle dita);
  • per evitare che la gravidanza duri 12 mesi la donna incinta non deve passare sotto il muso del cavallo;
  • per evitare che il figlio si accalappi nel cordone ombelico la donna incinta non deve portare le collane;
  • se la futura mamma ha il reflusso il figlio nasce con i capelli in testa;
  • la futura madre deve guardare piu’ spesso il volto di Gesu’ per far diventare il figlio così bello come lo è lui;
  • per fare in modo che nasca un bambino con i capelli castani la donna incinta deve bere il vino rosso, invece per quello con i capelli bioni il vino bianco;

Parto, neonato e allattamento:

  • il parto la maggior parte delle volte avviene a mezzanotte;
  • un neonato bello è un indizio per la sua studipità da maturo;
  • una veloce crescita dentale può significare un’altra possibile gravidanza della madre;

La gravidanza in Italia è ancora circondata dalle superstizioni nonostante tutte le convinzioni moderne dei medici ostetrici. Fra i diritti che spettano alla donna incinta italiana possiamo individuare i seguenti:

  • per conoscere con certezza tutti i diritti attuali della donna incinta e del futuro figlio bisogna rivolgersi ad un consulente medico;
  • per confermare una gravidanza bisogna effettuare un test in farmacia oppure presso un’azienda ospedaliera gratuitamente oppure pagando un prezzo simbolico;
  • le donne incinte in Italia vengono seguite dal ginecologo al consultorio femminile;
  • per le straniere è importante prendere il codice fiscale all’agenzia delle entrate in loco e in presenza di un certificato medico che attesta la gravidanza è possibile richiedere il permesso di soggiorno per tutto il periodo di gravidanza e per altri 6 mesi dopo la nascita del bambino per avere un’assicurazione medica e l’accesso ai servizi medici.
  • ogni visita ginecologica durante la gravidanza viene pagata con un ticket; può essere esonerata dal pagamento del ticket la donna che porta il certificato di reddito che non supera una certa soglia; i ginecologi privati praticano i prezzi molto piu’ alti.
  • per avere una visita ginecologica all’ospedale bisogna munirsi dell’appuntamento e una prescrizione medica;
  • le ricette e le prescrizioni vengono rilasciate dal medico di famiglia (terapeuta) su un foglio di carta timbrato; all’ospedale è infisso l’elenco degli esami e analisi mutuabili e quelli a pagamento;
  • anche le immigrate possono avere gli assegni per il periodo della gravidanza ma soltanto in caso presentino tutti i documenti necessari;
  • le donne incinte di solito frequentano un corso di preparazione al parto, le lezioni di ginecologia, dietologo e ostetrico, si effettua una visita al reparto ostetrico;
  • alla 40esima settimana le donne passano sotto la responsabilità dell’ospedale e non piu’ del consultorio femminile; le donne non vengono ricoverate in anticipo; gli ospedali non forniscono niente, bisogna comprare tutto il necessario da soli;
  • se si ha luogo una gravidanza oltre termine viene effettuato il parto Cesareo alla 42esima settimana;
  • il padre può assistere al parto; tutto il tempo dei travagli accanto si trova un’ostetrica aiutando a rilassarsi con il massaggio;
  • il parto, la permanenza dopo parto all’ospedale possono essere a pagamento (nelle cliniche private) o gratuti (all’ospedale statale);
  • dopo il parto può venire chiunque a visitare la mamma e il figlio all’ospedale pubblico; se non volete dormire con dei parenti e amici delle altre mamme e bambini conviene scegliere una clinica privata;
  • se non si verificano complicazioni la dimissione dall’ospedale può avvenire già dopo qualche giorno;
  • non si usa fare regali al personale medico e organizzare una dimissione ufficiale con i parenti; prima di avere il foglio di dimissione la madre fa una visita ginecologica e prende il certificato dal pediatra per poter portare il figlio a casa;
  • entro 10 giorni dopo la dimissione bisogna registrare il bambino al comune e ottenere il codice fiscale per il neonato affinché si possa avere l’assicurazione medica e l’accesso ai servizi di sanità pubblica per i primi 6 mesi;
  • il bambino partorito in Italia dagli immigrati e che ha la residenza può avere la cittadinanza italiana dopo 3 anni di soggiorno;
  • dopo l’ottenimento della cittadinanza da parte del bambino sua madre deve avere automaticamente il permesso di soggiorno senza scadenza;
  • il bambino con la cittadinanza italiana ha il diritto ai servizi medici gratuiti (presso gli enti pubblici) per i primi 6 anni, alla fine di tale termine è necessario pagare le tasse.

Quindi la gravidanza e il nascituro in Italia sono protetti sia dalle credenze popolari sia dalla previdenza statale. La conoscenza di tutti i diritti che possiede un cittadino italiano permetterà ai genitori di poter usufruire di tutte le opportunità che offre lo stato. Che abbiano una facile gravidanza tutte le mamme italiane!