La maternità surrogata in Ucraina è aperta agli italiani

In Italia la pratica di maternità surrogata è severamente vietata dalla legge e comporta la responsabilità criminale. Fino ad oggi l’Italia si oppone a questo metodo di lotta contro l’infertilità. Le autorità locali considerano la surrogazione una procedura immorale e inammissibile.

Nonostante i divieti severi che predominano in Italia le coppie infertili italiane trovano lo stesso la strada per risolvere il loro problema medico. Si dirigono verso i paesi dove tale pratica e altre tecniche di medicina riproduttiva sono approvate dalla legge. Una delle desinazioni piu’ gettonate in questo settore è l’Ucraina.

Per molto tempo l’Ucraina è stato un paese sconosciuto per la maggior parte degli europei. Lo stato non è un membro dell’Unione europea, non ha l’economia e infrastrutture sviluppate, e, lo ammettiamo pienamente, il tenore di vita è inferiore al livello dei paesi dell’Europa. Ciònonstante la medicina ucraina è stata sempre un forte punto del paese per la qualità dei servizi offerti e i prezzi del listino che sono notevolmente piu’ bassi rispetto a quegli europei. Particolarmente popolare fra gli stranieri è il campo di cardiologia, stomatologia e medicina riproduttiva. Talvolta i tassi di successo nelle cliniche ucraine superano la media delle cliniche europee.

Con lo sviluppo delle tecniche riproduttive L’Ucraina è riuscita ad occupare le posizioni piu’ alte nella lista dei paesi leader in questo campo. Uno degli assoluti vantaggi di cui dispone il paese è un’articolata legislazione che regolamenta l’attuazione delle tecniche di ovodonazione e maternità surrogata le quali sono completamente lecite.  Inoltre, la coppia infertile che si rivolge ad una clinica ucraina per effettuare il programma di maternità surrogata viene riconosciuta, secondo le norme di legge, il genitore del nascituro.

Ancora qualche anno fa le famiglie italiane erano titubanti verso la scelta dell’Ucraina come paese dove effettuare la maternità surrogata. I principali dubbi, che, fra l’altro, sussistono anche ora, erano riguardo il processo di espatrio del bambino partorito da una madre surrogata. Inoltre, non era abbastanza chiaro il processo di registrazione di tale bambino in patria secondo gli aspetti burocratici. Però oggi sempre piu’ italiani si accertano che sia possibile effettuare il programma di maternità surrogata in Ucraina senza riscontrare problemi ne nel territorio estero ne in patria. E la tesi principale in Ucraina è una completa regolarità legale di tale procedimento!

Questa tesi viene consolidata da un recente avvenimento. Lo scorso 5 aprile Il Tribunale di Napoli ha assolto una coppia di coniugi napoletani che erano tornati dall’Ucraina dove avevano effettuato il programma di maternità surrogata. Il bambino, il quale concepimento era avvenuto in vitro con la fecondazione degli ovociti donati con il liquido seminale del marito in una clinica ucraina, è stato partorito da una madre surrogata. Secondo la legge ucraina, i coniugi italiani sono genitori genetici e legali del neonato nonostante fossero usati gli ovuli donati.

Il Tribunale di Napoli ha respinto le accuse della Procura di napoli verso la coppia italiana in quanto nonostante la pratica di maternità surrogata sia severamente vietata in Italia, la stessa è completamente lecita in Ucraina dove è stata effettivamente attuata. Il verdetto era l’assoluzione dei cittadini italiani in quanto il reato non è stato commesso..

Invece il Pubblico ministero di Napoli che ha chiamato in causa la famiglia italiana per la violazione della legge italiana sulla fecondazione assistita e la falsificazione dei documenti sul bambino è stato licenziato dalla sua posizione dopo il verdetto finale del Tribunale.

Il caso della coppia napoletana che ha effettuato con successo il programma di maternità surrogata in Ucraina ed è riuscita ad ottenere tutti i documenti legali in Italia prova che non ci sia niente da temere pensando di recarsi in Ucraina con tale scopo. Le coppie infertili provenienti da tutta l’Europa sempre piu spesso si dirigono in Ucraina. Inoltre, una coppia italiana su tre torna dopo la prima esperienza positiva per effettuare un altro programma di fecondazione assistita.

I fattori di attrazione per le famiglie italiane sono tre: prezzo decisamente accessibile, assoluta legalità e trasparenza della procedura. Dopo il parto la madre surrogata firma il rifiuto. Secondo Il Codice della Famiglia dell’Ucraina, art. 123, sono i genitori biologici (ossia i coniugi “appaltanti”) che sono i genitori legali del nascituro. Dopo la nascita del bambino si fa il test DNA i risultati di cui confermano il legame di parentela fra il bambino e il padre. Dopo all’Ufficio di registrazione degli atti civili la coppia ottiene il certificato di nascita in cui figurano i loro nomi. In seguito questi documenti vengono consegnati al Ministero della giustizia di Ucraina per mettere un apostille. Questa procedura agevola considerevolmente il processo di legalizzazione dei documenti siccome secondo la Convenzione dell’Aia, i documenti certificati da un apostille di uno dei paesi partecipanti alla convenzione sono accettati in un altro paese partecipante senza alcuna restrizione. Avendo effettuato questi semplici passi, l’Ambasciata Italiana in Ucraina spedisce i documenti apostillati direttamente in Italia ed emette al bambino un documento d’ingresso che è valido 72 ore. In questo lasso temporale la famiglia italiana può liberamente lasciare il territorio ucraino insieme al bambino. Già in patria, ci si rivolge al comune di residenza dei genitori per inserire il bambino nel nucleo familiare e in seguito la coppia riceve tutti i documenti del bambino.