Maternità surrogata: cosa succede al bambino?

Nella storia della medicina l’anno 1989 è ricordato come quello in cui è stato dato alla luce il primo bambino gestato interamente da una madre surrogata. È successo in Gran Bretagna. I dottori hanno preso un ovulo da una donna infertile, lo hanno fecondato in vitro e hanno trasferito l’embrione nell’utero dell’altra donna. Nove mesi dopo la donna, incapace di portare avanti la gravidanza, potè prendere in braccio il bambino che era biologicamente una parte di lei stessa.

Nel 1995 il programma di maternità surrogata fu per la prima volta effettuato nei paesi della CSI. Il primo bambino partorito in questo modo ha visto il mondo nella città ucraina di Kharkov. La madre ha dato alla luce il figlio alla propria figlia che soffriva di mancanza congenita dell’utero. In questa famiglia non c’è mai stata e non c’è nemmeno ora alcuna difficoltà di carattere psicologico. La madre, avendo partorito il bimbo alla figlia, si è ragionevolmente allontanata dalla giovane famiglia e considera il bambino come un nipote.

Oggi le migliaia di coppie infertili vengono in Ucraina per usufruire di tutti i vantaggi delle tecnologie riproduttive moderne l’uso di cui è completamtente legale e regolamentato su tutto il territorio ucraino. Il leader in questo campo è il centro di medicina riproduttiva BioTexCom (Kiev) che offre a clienti stranieri dei prezzi competitivi pur avendo delle condizioni eccellenti.

Gli oppositori di questa tecnica della PMA osano affermare che la procedura di maternità surrogata sia una gravidanza commercializzata e sfrutta il corpo della donna. Qui bisognerebbe precisare che oggi la maternità surrogata è l’unico modo per le famiglie infertili di avere figli geneticamente nativi sia per il marito e sia per la moglie (ovuli sani permettendo). Le coppie che hanno effettuato il programma di maternità surrogata, unanimamente affermano che questa procedura permette di avere un bambino desiderato dove questa non è troppo diversa dall’adozione. Secondo la loro opinione in tale tecnica non si manifesta una commercializzazione di gravidanza ma è un atto profondamente umano nutrito dall’amore e dallo spirito di cooperazione.

In Ucraina le donne decidono volontariamente di diventare madri surrogate e ottengono una degna rimunerazione e una soddisfazione morale per il lavoro svolto in quanto migliora la vita delle persone ancora poco fa disperate.

E cosa succede dopo al bambino? Il bambino partorito da una donna e consegnato ad un’altra. Si sa che c’è una probabilità che il bambino erediti le malattie genetiche dalla madre surrogata ma solo nel caso in cui si usa l’ovocita della medesima per la coltura degli embrioni in laboratorio. Alcune deviazioni e malattie purtroppo non possono essere rivelate nemmeno con i metodi moderni. Però tali conseguenze spiacevoli possono essere facilmente evitate rivolgendosi nelle cliniche con buona reputazione e alti tassi di successo. Inoltre di regola non è ammesso l’uso di materiale biologico della madre surrogata che gesterà il bambino.

Per quel che riguarda la questione di adattamento psicologico del bambino che è stato partorito da una donna e in seguito consegnato ad un’altra, non ci può essere alcun problema. Alcune coppie temono che la verità che il bambino sia stato partorito da un’altra donna possa rivelarsi un danno morale per quest’ultimo. Le ricerche americane effettuate negli anni recenti hanno mostrato che la gente che decida di avere un figlio con l’aiuto di una madre surrogata (i cittadini dei diversi paesi europei) di solito rimane soddisfatta dell’esperienza e non incontra difficoltà di carattere psicologico nella famiglia.

Nonostante ci siano dei pareri contrastanti è possibile affermare che la maternità surrogata si svilupperà e si estenderà indipendentemente dall’atteggiamento della chiesa oppure dei vicini di casa nei confronti della stessa. Osservando le dinamiche demografiche degli anni recenti, il numero di coppie infertili e i tassi di diffusione di questa diagnosi si può dire con certezza che questo programma si è consolidato per molti anni nella società moderna.