Procreazione assistita: Rapporto Giovani 2018, il 2,4% consiglia maternità surrogata ad amici etero, il 4,5% e l’8,8% ad amici gay. Eterologa mette in crisi identità

Dalle anticipazioni dell’indagine su giovani e procreazione assistita condotta dall’Istituto Toniolo in vista del prossimo Rapporto Giovani, emerge che solo il 2,4% degli intervistati consiglierebbe il ricorso alla maternità surrogata ad un amico eterosessuale, il 4,5% ad un’amica lesbica, l’8,8% ad amico gay. Sondando il vissuto più personale dei giovani chiedendo loro di immaginare di avere un figlio in “modo naturale” o ricorrendo alla fecondazione omologa, eterologa o adozione, emerge che il ricorso alle tecniche di fecondazione eterologa pare mettere in crisi più delle altre procedure il loro senso di identità. La procreazione assistita risulta infatti associata a livelli molto bassi sia di stima di sé (24,5%), sia del senso della vita (26,3%), sia del senso di vicinanza agli altri (23,5%). L’avere un figlio in modo “naturale”, invece, risulta rinforzare e incrementare il senso di identità con percentuali molto alte in tutte e tre queste dimensioni (rispettivamente 58%, 48,6% e 39%). In posizione intermedia tra questi due estremi si situano sia la fecondazione omologa che l’adozione. Sono le femmine, più che i maschi, a sentirsi svilite nella propria identità se immaginano di dover ricorrere alla fecondazione eterologa, e arricchite se invece immaginano di avere un figlio in modo “naturale”.Fonte: https://agensir.it/quotidiano/2017/12/20/procreazione-assistita-rapporto-giovani-2018-il-24-consiglia-maternita-surrogata-ad-amici-etero-il-45-e-l88-ad-amici-gay-eterologa-mette-in-crisi-identita/