Rimanere incinta a 45 anni: è possibile o no?

Carmen Risso, Alessandra Martines, Monica Bellucci, Heather Parisi… la gravidanza dopo i 45 sembra oggi quasi una moda. Certo l’età media si è alzata moltissimo e con essa la pianificazione della prima gravidanza, anche per questioni culturali e sociali.

L’emancipazione femminile ha condotto la donna a voler essere indipendente a livello economico e soddisfatta a livello professionale prima di pianificare l’arrivo di un bebè. Tuttavia la fertilità femminile è limitata nel tempo e più si aspetta meno possibilità si hanno di coronare il proprio sogno. Allora come fanno queste star a rimanere incinta?

La fertilità a 45 anni
“Il primo punto da tenere a mente”, commenta la ginecologa Rossella Nappi, “è che queste donne famose spessissimo ricorrono all’ovodonazione, in quanto la loro riserva ovarica è ridotta e di scarsa qualità”

La fertilità spontanea infatti, inizia a diminuire molto dopo i 35 anni, ha un’altra flessione dopo i 39 e tra i 40 e i 42 si riduce al 5% di quello che sarebbe stata a 25: “Non solo: dopo i 39 aumenta sensibilmente il rischio di aborto spontaneo e di malformazioni cromosomiche”.

È proprio intorno ai 42 anni che inizia quel periodo attualmente battezzato fertipausa, in cui gli ormoni funzionano ancora ma i follicoli sono spesso vuoti o con ovociti danneggiati.

Per tutti questi motivi a 45 anni le gravidanze naturali sono eventi eccezionali e le probabilità di portare a termine le suddette gravidanze sono estremamente ridotte.

Incinta a 45 anni, come risponde il corpo?
Posto che si arrivi a una gravidanza a questa età, il corpo è ancora in grado di reggerla senza problemi ma è fondamentale avere uno stile di vita sano (non fumare, essere normopeso, praticare attività fisica): “Una donna oltre i 40 anni sovrappeso rischia diabete e ipertensione”, continua Nappi.

Sono infatti il diabete e l’ipertensione gestazionali le due problematiche più diffuse nei casi di gravidanza in età avanzata: “Bisogna sempre ricordare che l’età è il primo fattore che mette la gravidanza a rischio: tutte queste patologie impattano negativamente anche sullo sviluppo del feto e sulla crescita del bambino. Per queste ragioni le gravidanze in età avanzata sono seguite molto più scrupolosamente e si registra una percentuale molto più elevata di parti cesarei”.

I limiti morali
Non da ultima a riguardare le maternità tardive la questione morale: “Sono una laica convinta e non penso si tratti di una questione morale”, aggiunge la ginecologa, “ma è piuttosto importante tener presente il significato biologico della menopausa: la natura ha costruito la donna in modo che si possa riprodurre per avere bambini sani e avere il tempo per accudirli e farli crescere. Progettarlo sempre più avanti cambia molte prospettive, anche se la durata media della vita della donna si è allungata”.

Da non dimenticare invece, l’aiuto alle donne che vanno in menopausa precoce: “Che purtroppo sono sempre in aumento”, conclude poi, “in tal caso sarebbe immorale non aiutarle ad avere una gravidanza naturale o no”.

 

Fonte https://www.alfemminile.com/concepimento/rimanere-incinta-a-45-anni-s2485662.html