Sterilità: quando curarsi e quando rassegnarsi

La sterilità ovvero l’impossibilità temporanea o definitiva di concepire può avere varie cause e può essere sia maschile che femminile o coniugale. Vediamo le varie tipologie e le possibili cure

La sterilità ovvero l’impossibilità temporanea o definitiva di concepire, può avere diverse cause, dalla mancata produzione di cellule germinali, ovvero spermatozooi e ovuli, alla scarsa attività assente o insufficiente di essi, impervietà delle tube o altre malformazioni gravi dell’apparato genitale femminile, alterazioni degli organi genitali per processi infiammatori, esiti cicatriziali, intossicazioni croniche, patologie preesistenti e così via.

Per curare la sterilità o cercare di trovare la soluzione più consona ad ogni caso, innanzittutto si deve risalire alle cause (che potrebbero essere sia ormonali che chirurgiche, sia riferite alla donna che all’uomo ecc.), soprattutto perchè a seconda della diagnosi, potranno rendersi necessari esami numerosi e ben differenti e proprio per questo esistono dei particolari Centri specializzati nella cura e nel trattamento della sterilità.

La sterilità può essere volontaria, conseguente cioè all’uso di pratiche anticoncezionali o a seguito della “sterilizzazione”, o involontaria.

La sterilità involontaria si distingue in fisiologica e patologica e si differenzia poichè la fisiologica interessa alcuni periodi della vita della donna, pubertà e pre-menarca e la menopausa e i giorni del ciclo mestruale, all’incirca dal 1° al 9° e dall’19° al 28° ove è quasi impossibile rimanere incinte; la sterilità patologica a sua volta viene differenziata in due tipi: primitiva e secondaria. Primitiva quando son passati due anni dall’inizio della ricerca della gravidanza con esito negativo, mentre quella secondaria se l’impossibilità di rimanere incinta segue un periodo di fertilità ovvero se precedentemente si hanno avuto altre gravidanze.

Le cause  della sterilità possono essere femminili, maschili e talvolta coniugali, per questo è bene esaminare tutti casi separatamente ed avere un quadro ben preciso della situazione dei singoli elementi come della coppia.

La sterilità femminile
Le cause della sterilità femminile possono essere determinate da cause genitali o extragenitali. Tra le cause extragenitali troviamo alcune malattie del metabolismo come ad esempio il diabete, o a malattie delle ghiandole endocrine come il Morbo di Addison, a stati di intossicazione o ancora a malattie infettive.
Le cause più importanti e più difficili da risolvere rimangono però quelle genitali, legate direttamente agli organi riproduttivi femminili. Tra queste cause troviamo le anomalie anatomiche, le alterazioni funzionali e le infezioni.

Le anomale anatomiche posono interssare qualsiasi frammento dell’apparato genitale e un’alterazione o diminuzione della fecondità potrebbe essere scatenata per esempio da alcune malformazioni che interessano la struttura dell’utero (fibroma), delle tube o della vulva.

Le infezioni giocano un ruolo molto importante perchè spesso sono la causa di importanti alterazioi delle tube che comportano restringimenti o addirittura occlusioni, tra le più importanti vediamo la salpingite e a blenoragia. 

Per ultimo ma non meno importanti vediamo le alterazioni funzionali che possono riferirsi ad anomalie della funzione ovarica, ad anomalie della funzone tubarica che comportano la regressione della cellula uovo e infine a modificazione delle caratteristiche della vagina come alterazione del Ph, variazione della viscosità del muco ecc.

La sterilità maschile
Anche la sterilità maschile può essere determinata da diversi fattori, come alterazioni nella produzione o nelle caratteristiche degli spermatozooi, o dall’impossibilità di emettere i nemaspermi o ancora dall’impossibilità che i nemaspermi vengano deposti in vagina. L’alterazione della produzione dello sperma con la conseguente diminuzione può essere invece infuenzata da ipogonadismo primario o secondario. L’ipogonadismo primario è causato da un’insuficiente sviluppo del testicolo a causa spesso di ipoplasia testicolare o aplasia, mentre quello secondario le casue scatenanti sono riconducibili a diverse motivazioni quali alcune malatti infettive, le alterazioni endocrine come ad esempio il Morbo di Addison, la distrofia adiposo-genitale, la roentgenterapia, l’iponutrizione, il digiuno prolungato e gli stati di carenza di vitamine A ed E.
Tra le malattie infettive che hanno maggior colpa troviamo la parotite epidemica e la brucellosi che possono far scaturire un’orchite unilaterale o bilateale. In particolar modo, se con le altre patologie eiste una terapia efficace e un recupero della funzonalità testicolare, a seguito della parotite epidemica può seguire anche l’atrofia testicolare, causa di steriltà definitiva. In questi casi infatti, come conseguenza ai processi infettivi o talvolta a lesioni traumatiche, l’emissione dello spema viene impossibilitato a causa del restringimento o dell’ostruzione parziale o totale delle vie seminali.

L’impossibilità a deporre lo sperma nella vagina invece è riconducibile a lesioni anatomiche del pene ovvero ipospadia, epispadia, mancata erezione per fattori psicologici, lesioni nervose, alterazioni ormonali e eiaculazione precoce con emissione dello sperma prima che il pene venga introdotto nella vagina.

La sterilità coniugale
Quando si parla di sterilità coniugale il mancato concepimento è da ricondurre a cause che interessano sia la donna che l’uomo; sebbene si facciano tanti esami diagnostici talvolta non è possibile trovare la vera causa che ostacola la fertilità, sempliemente si pensa che in determinate coppie possano entrare in gioco incompatibilità varie.

La terapia a questo punto può essere medica ovvero che consiste nella somministrazione di farmaci o chirurgica che prevede alcuni interventi di indagine e correzione delle alterazioni che impediscono il concepimento.

Nella donna: se la sterilità è causata da una qualche infiammazione si interviene trattando l’infezione che ne ha scatenato i sintomi; se il problema è riconducibile ad un’ eccessiva acidità del ph vaginale che non permette la motilità e la sopravvivenza dei nemaspermi si interverrà per correggere quel problema rimuovendo le condizioni che rendono il Ph tanto acido; se le cause sono malattie endocrine per un’alterata funzione delle ovaie, si tratterà con la somministrazione ormonale, utilizzando in quasi tutti i casi gonadotropina umana e gonadotropina corionica.
La terapia chirurgica si utilizza invece quando le cause sono tubariche e queste appaiono occluse o quando le cause sono uterine per esempio quando ci sono fibromi, malformazioni, retroflessioni, retroversione uterina, stenosi cervicale, esiti cicatriziali di lacerazioni cervicali o da cause ovariche come l’endometriosi, cisti luteiniche e malattia sclerocistica.

Nell’uomo: se la sterilità ha cause in alterazioni ormonali come nella donna vengono somministrati gli ormoni; in caso di spermatogenesi conservata e occlusione delle vie seminali che determina l’azoospermia, o in caso di alterazioni anatomiche degli organi genitali, si procede con intervento chirurgico

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