Una storia vera: maternità surrogata gestazionale nella vita di una famiglia
Dopo molti anni di dubbi e sofferenze riguardo al fatto se potremo mai avere un figlio, mio marito ed io abbiamo deciso di intraprendere un percorso assai lungo ed effettuare il programma di maternità surrogata gestazionale. Sebbene non potessi portare avanti una gravidanza da sola, il mio organismo era capace di produrre ovociti sani e di qualità soddisfacente che potevano essere fecondati con il liquido seminale di mio marito e in seguito trasferiti nell’utero della madre surrogata che avrebbe gestato nostro figlio.
Cominciammo il nostro percorso con una visita medica nella nostra città natia. In Italia la surrogazione è vietata, però nel nostro caso era stata l’unica soluzione. Allora decidemmo di andare in America. Mio marito ed io abbiamo attentamente ascoltato le spiegazioni della parte medica della procedura. La scienza, disse il dottore, è la parte piu’ facile. Le nostre probabilità erano al di sopra del 50% in ogni ciclo, però era necessario trovare una donna che dal punto di vista sia medico sia psicologico potesse soddisfare tutti i criteri per diventare una madre surrogata. Quando uscimmo dallo studio medico mi girava la testa. Troppe informazioni da elaborare in un solo istante. Essendo un avvocato, sapevo che sarebbero stati degli impedimenti ai nostri progetti dal punto di vista legale. Le leggi riguardo la maternità surrogata (mamme surrogate, presunti genitori, dottori) erano diverse in ogni stato americano
Dopo una lunga riflessione e una scrupulosa ricerca di informazioni, decidemmo di rifiutare l’idea di effettuare il programma in America. Ci sembrò molto piu’ opportuno di recarci in Ucraina per molti motivi fra cui anche la distanza fisica. La base legale in questo paese era molto piu’ solida e addatta a noi. Inoltre il prezzo era molto piu’ basso di quello americano e il servizio e il pacchetto erano anche migliori.
La clinica Biotexcom ha superato ogni nostra aspettativa. Gli specialisti del centro hanno selezionato una madre surrogata secondo le nostre esigenze. Era una donna di una famiglia colta, aveva due figli sani ed era in perfetta salute. Prima di essere accettata lei ha eseguito una visita medica e psicologica, una serie di analisi e accertamenti medici inclusa anche una ecografia.
Quando la nostra madre surrogata è rimasta incinta eravamo molto felici come lo sarebbe, credo, qualsiasi persona al nostro posto. L’evento piu’ memorabile è stato indubbiamente alla ventesima settimana di gravidanza. Io e mio marito siamo venuti in Ucraina per dare un sostegno alla madre surrogata ed assistere durante l’ecografia per vedere i nostri figli. Sullo schermo del monitor ci hanno mostrato due maschietti sani. Non dimenticherò mai questo giorno. Piangevamo di felicità. Pregavamo che i nostri figli crescessero e si sviluppassero regolarmente nell’utero della madre surrogata.
Quando si è avvicinato il termine della gravidanza, abbiamo cominciato a preoccuparci un po’. Ci perturbava la questione di documenti e come sarebbe andato il nostro rientro in patria con due bambini neonati.
Quando la nostra madre surrogata era arrivata alla 37esima settimana di gravidanza, il coordinatore della clinica ci ha chiesto di venire in Ucraina. Abbiamo fatto le nostre borse e siamo andati a Kiev. La madre surrogata ha partorito in 4 giorni dopo il nostro arrivo. Il parto è andato bene e senza complicazioni. Un team di dottori ha aiutato i nostri figli a venire in questo mondo con la differenza di 10 minuti. Li abbiamo presi subito in braccia e ci hanno fornito una camera separata all’interno dell’ospedale. Potevamo esserci 24 su 24 con i neonati e imparare a badarli correttamente con l’aiuto dei dottori.
Dopo il parto abbiamo iniziato a fare tutti i documenti necessari. La nostra coordinatrice ci ha guidato a tutte le tappe e chiariva ogni dettaglio durante la nostra permanenza. Ci ha sempre accompagnati alle stutture governative dove dovevamo richiedere e, in seguito, ritirare tutte le carte. Inoltre ci è stato fornito un cellulare con una scheda SIM dell’operatore mobile locale, per cui era molto facile comunicare con la nostra coordinatrice. Lei, come una fata buona, ci ha sempre aiutati con tutte le nostre questioni ed era disponibile in qualsiasi momento. Il nostro pacchetto di servizi includeva anche una gita per la città. Abbiamo colto l’occasione di vedere la capitale ucraina, Kiev, nuova e sconosciuta per noi, e allo stesso tempo svagarci, distrarci un po’ dai pensieri ansiosi ed acquistare armonia dopo il nostro lungo cammino verso la maternità.
Siamo tornati a casa senza alcun problema. Eravamo partiti in due, e siamo ritornati in quattro. La coordinatrice ci ha prenotato i biglietti e l’autista della clinica ci ha accompagnati all’aeroporto nel giorno di partenza.
Non nascondiamo di aver riscontrato degli impedimenti nel corso del nostro programma. Però mi sembra naturale, essendo la prima volta che facciamo ricorso all’aiuto di tal metodo di medicina riproduttiva. Vorrei sottolineare che molte paure esistono solo nella nostra testa. Una volta che abbiamo acquisito fiducia nel personale della clinica, il procedimento diventa molto piu’ tranquillo.
Quattro anni dopo, i nostri figli danno un caloroso benvenuto a loro sorella. Abbiamo effettuato il programma di maternità surrogata un’altra volta allo stesso centro e adesso siamo dei genitori felici di tre bei bimbi.