Nati senza ovuli, o quasi. Una nuova frontiera?
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bath è riuscito a far nascere in laboratorio cavie sane generate dai partenoti, cellule uovo forzate a comportarsi come se fossero state fecondate. La scoperta potrà portare a un affinamento delle tecniche di fecondazione assistita
Un gruppo di scienziati coordinati dall’embriologo molecolare Tony Perry dell’Università di Bath, in Inghilterra, ha portato a termine un esperimento che ha del sensazionale: è riuscito a far nascere in laboratorio topolini senza che ovulo e spermatozoi venissero a contatto. Tecnicamente, dunque, una fecondazione senza ovuli. Anche se, come spiega la rivista Nature Communication, allo scopo sono stati comunque utilizzati ovociti per produrre partenoti, ovvero cellule uovo che poi sono state forzate a svilupparsi come se fossero state fecondate.
In particolare, nei partenoti – che vengono impiegati anche per produrre staminali – è stato trasferito il nucleo degli spermatozoi. Dalla loro unione si sono sviluppati embrioni che hanno permesso la nascita di animali sani. Le implicazioni della scoperta sono ancora tutte da valutare, ma sicuramente rappresenta un passo avanti nella comprensione della vitalità degli embrioni e potrà portare, forse, a un affinamento delle tecniche di fecondazione assistita.